Venezia narrata dagli scrittori veneti

Modalità di viaggio:

"Venezia è un pesce. Guardala su una carta geografica. Assomiglia a una sogliola colossale distesa sul fondo. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui?"

"Gli altri libri sorriderebbero di quello che ti sto dicendo. Ti raccontano la nascita dal nulla della città, la sua strepitosa fortuna commerciale e militare, la decadenza: fiabe. Non è così, credimi. Venezia è sempre esistita come la vedi, o quasi. È dalla notte dei tempi che naviga; ha toccato tutti i porti, ha strusciato addosso a tutte le rive, le banchine, gli approdi: sulle squame le sono rimaste attaccate madreperle mediorientali, sabbia fenicia trasparente, molluschi greci, alghe bizantine. 

Un giorno però ha sentito tutto il gravame di queste scaglie, questi granelli e schegge accumulati sulla pelle un poco per volta; si è resa conto delle incrostazioni che si stava portando addosso. Ha deciso di risalire una volta per tutte in una delle insenature più a nord del Mediterraneo, la più tranquilla, la più riparata, e di riposare qui. 

Sulla cartina geografica, il ponte che la collega alla terraferma assomiglia a una lenza: sembra che Venezia abbia abboccato all’amo. È legata a doppio filo: binario d’acciaio e fettuccia d’asfalto; ma questo è successo dopo, soltanto un centinaio di anni fa. Abbiamo avuto paura che un giorno Venezia potesse cambiare idea e ripartire; l’abbiamo allacciata alla laguna perché non le saltasse in mente di salpare di nuovo e andarsene lontano, questa volta per sempre. Agli altri diciamo che l’abbiamo fatto per proteggerla.

La verità è che non possiamo più fare a meno di lei. "

Da “Venezia è un pesce” di Tiziano Scarpa

 

Alcuni testi presenti nelle tappe del percorso sono tratti dal libro "I luoghi degli scrittori veneti", a cura di Sergio Frigo, 2018, ME Publisher - Mazzanti Libri, Venezia. Su gentile concessione.

Percorso a cura di Sabrina Forti - Ufficio Attività Culturali, culture locali ed editoria

Tappe del percorso

Forte Marghera raccontato da Ippolito Nievo

Forte Marghera raccontato da Ippolito Nievo

 “Con sì belli auspici siamo partiti da Padova colla seconda corsa della strada ferrata (...) Rannicchiati gli uni contro gli altri sorvolammo sulle onde fluttuanti della laguna – passammo di fianco a Marghera.”

Venezia (VE) - Via Forte Marghera

Sestiere Dorsoduro raccontato da Diego Valeri

Sestiere Dorsoduro raccontato da Diego Valeri

“La gondola, uscendo dal verde splendore del grande canale, se ne fugge, svelta, nell’ombra blu di un piccolissimo rio. Un pezzo di muro, color d’ambra, inghiotte il nero fantasma dalla lunga coda”. 

Venezia (VE) - F.ta dei Cereri

Santa Marta raccontata da Diego Valeri

Santa Marta raccontata da Diego Valeri

 “Ora è la grande ombra d’autunno: la fredda sera improvvisa calata da tutto il cielo fumido oscuro su l’acqua, la pietra malata.

Venezia (VE) - Campazzo San Sebastiano

La zona di Piazzale Roma raccontata da Alberto Ongaro

La zona di Piazzale Roma raccontata da Alberto Ongaro

“L’osteria di Baffi si trova nel campo dei Tre Ponti, vicino al piazzale Roma, fra la fondamenta dei Tabacchi che una volta era la fondamenta Sant’Andrea e che ora non si capisce bene che cosa sia […]”

Venezia (VE) - P.le Roma

Sestieri Cannaregio-Castello raccontati da Massimo Carlotto

Sestieri Cannaregio-Castello raccontati da Massimo Carlotto

“Lei scese alla fermata Ospedale insieme a molti altri, lui fece in modo di essere l’ultimo a sbarcare e poi cominciò il pedinamento, reso ancora più facile dal tacchettio sulla pietra d’Istria che pavimentava buona parte di Venezia.”

Venezia (VE) - Fondamente Nove

La Chiesa della Pietà raccontata da Tiziano Scarpa

La Chiesa della Pietà raccontata da Tiziano Scarpa

“La chiesa è un grande salone quadrato, un cubo musicale. Sulle pareti laterali, a qualche metro d’altezza, ci sono due grandi poggioli, uno di fronte all’altro.

Venezia (VE) - Sestiere Castello

L’Arsenale raccontato da Tiziano Scarpa

L’Arsenale raccontato da Tiziano Scarpa

“Procedevano su un lunghissimo camminamento incassato fra due muraglie, come in una latomia scoperchiata.” 

Venezia (VE) - Castello