Crocevia tra mondo mediterraneo e settentrionale, ponte tra diverse civiltà, il Venetorum angulus costituisce un caso eccezionale persino nel panorama europeo che pure risulta ricchissimo di culture originali. La sua posizione geografica, la sua stessa variegata morfologia hanno favorito lo sviluppo in un territorio, tutto sommato non particolarmente esteso, di un’antichissima civiltà comune eppure diversificata nelle sue singole manifestazioni. Tale ricchezza culturale e di tradizioni si riflette anche nella ricchezza dei suoi beni storico-archeologici e di conseguenza nei numerosi musei o siti presenti praticamente ovunque.
La Regione ha stabilito alleanze e creato reti di settore, ha divulgato conoscenza attraverso pubblicazioni scientifiche, supporta e promuove numerosi musei e siti archeologici, rilascia i patentini per il recupero di cimeli e reperti mobili della Grande Guerra.
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Il Veneto ha tracce rilevanti di ogni epoca storica, dalla preistoria ad oggi, in ogni parte del suo territorio: a partire dalla Grotta di Fumane con le sue pietre dipinte oltre 32.000 anni or sono.
I siti significativi sono numerosissimi e la maggior parte dei centri abitati vanta testimonianze archeologiche più o meno rilevanti.
La Regione del Veneto ha collaborato con l'Università di Padova e la Soprintendenza per la realizzazione di importanti strumenti di studio e consultazione raccolti nel Portale Archeoven che contiene 84 schede relative a musei archeologici e musei con collezioni archeologiche, informazioni relativamente 70 siti veneti e proposte di specifici itinerari.
L’impegno della Regione del Veneto a sostegno del settore archeologico è stato particolarmente significativo tra 1986 e 2010 con il finanziamento di più di 700 progetti su tutto il suo territorio ai sensi della L.R. n. 17/1986 “Disciplina degli interventi regionali nel settore archeologico”.
Altri interventi sono stati realizzati nell’ambito di Progetti Europei o nazionali.
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