La Chiesa della Pietà raccontata da Tiziano Scarpa

“La chiesa è un grande salone quadrato, un cubo musicale. Sulle pareti laterali, a qualche metro d’altezza, ci sono due grandi poggioli, uno di fronte all’altro.

Sono lunghi una dozzina di metri e sporgono un paio di metri dal muro.”

“Vi si accede da una porticina interna al secondo piano dell’Ospitale. La balaustra che circonda i due poggioli è a due fasce: la fascia inferiore è in pietra, quella superiore è di metallo dorato, è composta da una trina di ornamenti traforati. Così le musiciste che suonano su un poggiolo possono vedere quelle di fronte a loro, sul poggiolo all’altro lato della chiesa, riescono a seguire i loro momenti e ad accordarsi con i gesti di don Giulio che scandisce il tempo. Ma chi sta seduto sulle panche e ci guarda dal basso non può distinguere i nostri volti, perché gli intrecci di metallo che circondano i due poggioli risultano troppo fitti al suo sguardo che sale diagonalmente. Per chi ci guarda da laggiù, seduto sui banchi della chiesa, noi siamo un contorno, una sagoma, noi siamo un’ombra, un’immaginazione, un sogno. Noi siamo una parvenza che secerne musica”. 


da “Stabat Mater”, Tiziano Scarpa


Nel libro di Scarpa la sedicenne Cecilia si aggira di notte nei locali dell’istituto, intrattenendo un doloroso dialogo epistolare di fantasia con la madre che l’ha abbandonata. Il suo talento di violinista esplode quando nell’istituto arriva un nuovo maestro di musica, proprio il giovane Vivaldi. Il libro si chiude con un’articolata e appassionante riflessione dell’autore sulla modernità del compositore. 

Ubicata in riva degli Schiavoni, a 300 metri da Palazzo Ducale, la Chiesa della Pietà fu edificata a metà del 18. secolo su progetto di Giorgio Massari, con l’intento di fungere, oltre che da luogo di culto, anche da auditorium per le esibizioni musicali delle orfane ospitate dall’omonimo istituto di pubblica assistenza, attivo fin dal 1346 e gestore anche di un ospedale. Le giovani orfane venivano avviate allo studio della musica sotto la guida di celebri maestri, fra cui Antonio Vivaldi, che a partire dal 1703 vi insegnò violino e viola all’inglese, dirigendo anche il coro. La chiesa, con un interno di forma ovale, conserva pregiati affreschi di Giovanni Battista Tiepolo. Nelle adiacenze l’Archivio storico racconta la commovente storia di migliaia di bambini abbandonati nel corso dei secoli, mentre un piccolo Museo affianca all’esposizione di preziosi strumenti barocchi il ricordo della lunga presenza nell’istituto di Antonio Vivaldi

 

I testi sono tratti dal libro "I luoghi degli scrittori veneti", a cura di Sergio Frigo, 2018, ME Publisher - Mazzanti Libri, Venezia. Su gentile concessione.

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Bibliografia - Tiziano Scarpa
Chiesa della Pietà
Percorso Museale della Chiesa della Pietà Vi. Ve. Vivaldi Venezia.

Percorsi in cui la tappa è presente

Venezia narrata dagli scrittori veneti
Percorso culturale

Venezia narrata dagli scrittori veneti

"Venezia è un pesce. Guardala su una carta geografica. Assomiglia a una sogliola colossale distesa sul fondo. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui?"