Peninsulario

Marino Magliani, Peninsulario, Italo Svevo, 2022

«C’è un sapore amarognolo in ognuno di questi cinque racconti, come se il ricordo, e il ritornare a ragionare sul passato non dia buoni frutti, e l’atmosfera sfaccendata e un po’ deludente che pervade le storie sia all’origine di quell’essere altrove proprio dello scrittore di frontiera». 
Prefazione di Filippo Tuena

Nella raccolta di racconti Peninsulario, Marino Magliani ricerca un percorso emozionale oltre che geografico, attraverso una narrazione a tratti ironica a tratti visionaria, che ricorda quella di certi racconti di Calvino. Queste storie sono ambientate perlopiù nella Liguria pietrosa e severa dell’entroterra, e i protagonisti non sono mai i turisti estivi o di un weekend, bensì coloro che rimangono in ogni stagione, che vivono di solitudini a volte, spesso di nostalgie, ma soprattutto di ossessioni.

L'autore

 

Marino Magliani è nato a Dolcedo nel 1960 e ha trascorso gran parte della vita fuori dall’Italia.

Oggi vive tra la sua Liguria e la costa olandese, dove scrive romanzi, racconti, sceneggiature e traduce.

L’ultima sua opera è Il cannocchiale del tenente Dumont (L’orma, 2021).

 

Motivazione della Giuria Tecnica

Sono cinque i racconti che tra memoria e realtà si alternano in questa raccolta pubblicata con la prefazione di Filippo Tuena nella pregevole collana “Biblioteca di Letteratura Inutile” dall’editore Italo Svevo. Con una narrazione che naufraga nella finzione, in ogni racconto, Magliani visita una valle del Ponente ligure. Fedele al proprio stile letterario, ben rintracciabile anche nei suoi libri precedenti, qualsiasi sia l’oggetto del suo raccontare, l’autore cede ai propri ricordi peninsulari, dove considerazioni mai banali – che rifiutano inutili enfasi linguistiche preferendo una lingua genuina ma efficace – offrono al lettore ampi spazi immaginativi e la visione di una frontiera che appare e scompare. Attraverso atmosfere ora magiche ora scanzonate, strambe e rarefatte, Marino Magliani ci racconta del tramonto di un tempo, dell’altrove, di una realtà da riscrivere: della propria malinconia. 

Ultimo aggiornamento: 05-02-2024