Tempio della Pace di Padova

L’edifico sacro, intitolato al Santissimo Nome di Gesù, ma più noto come Tempio Antoniano della Pace e dei Caduti in Guerra, venne eretto appunto in adempimento di un voto dei Padovani a Sant’Antonio, invocato a protezione della città durante il primo conflitto mondiale.

I lavori, commissionati dalla Curia, iniziarono nel 1920, su progetto di Antonio Zanivan, non lontano dalla stazione ferroviaria, ma vennero presto interrotti, per carenza di fondi, fino a quando l’intervento finanziario dello Stato ne permise il completamento, l’anno 1934. Così il tempio in stile neogotico, destinato a testimoniare il ruolo cardine svolto da Padova durante il conflitto, e a ricordare la stipula dell’armistizio a Villa Giusti, assunse anche la funzione di ossario militare, nel quale furono traslate, il 20 giugno 1934, le salme di 5.401 soldati provenienti dai cimiteri di tutta la provincia, in grande prevalenza deceduti per ferite riportate al fronte negli ospedali militari della retrovia, caduti che ora riposano in loculi marmorei ordinatamente disposti in un corridoio lungo tutto il perimetro interno dell’edificio. L’apparato decorativo scultoreo è di mano di Luigi Strazzabosco. Pesantemente danneggiata dal bombardamento del 30 dicembre 1943, la chiesa fu oggetto di una radicale ristrutturazione, che ne permise la riapertura al culto solo nel 1949; poco più di dieci anni dopo, nel 1960, vi trovarono sepoltura anche le spoglie di circa 1.000 vittime civili padovane della Seconda Guerra Mondiale.


Riposino in pace amen

5.401 caduti

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Percorso culturale

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Un invito a scoprire o riscoprire un suggestivo pellegrinaggio della memoria, nel territorio veneto, in alcuni luoghi e contesti di grande intensità, attraverso testimonianze importanti sotto il profilo storico e architettonico, esemplari per il forte messaggio di pace, di unione e di fratellanza tra i popoli che a essi è affidato per sempre.