Oronimi bellunesi

Definizione dell'elemento

Oronimi, nomi di luoghi e di monti, che, come chiave di lettura del territorio montano ne raccontano la storia e la custodiscono.

Il toponimo, come un fossile guida, può fornire notizie di carattere geografico, storico, etnografico, documenta la stratificazione progressiva delle trasformazioni che il nome stesso recepisce nel corso del tempo, in relazione alla mutazione dell’uso del territorio e dell’uomo che lo abita.

Il Veneto è da sempre crocevia di popoli, la cui frequentazione è testimoniata dalla sovrapposizione ed evoluzione dei nomi di luogo; toponimi di origine veneto antica, romana, celtica, longobarda, medievale o di fasi successive, cui fanno riferimento i dialetti locali, documentano indirettamente l’antichità degli insediamenti e forniscono preziose indicazioni sull’uso dei territori, sulla cultura di riferimento, parlano di proprietà, di confini, di passaggi e trasferimenti, raccontano di incontri e di scontri.

In questo senso la ricerca toponomastica si configura nel suo carattere più strettamente antropologico e consente di costruire un senso di appartenenza e di riconoscimento della comunità locale rispetto ad un determinato territorio.

Categoria

Tradizioni ed espressioni orali

Datazione 

I toponimi e, nello specifico, gli oronimi sono mutevoli e documentano i cambiamenti che i luoghi subiscono nel corso del tempo.

Lo stesso toponimo può comparire nelle fonti in latino medievale e essere ritrovato in volgare in una fase cronologica successiva e quindi nella forma dialettale.

Per esempio il nome “Vallesina” si trova indicato come “Valixina” nell’inventario dei Beni del monastero di Follina del 1348, compare successivamente come “Valesina” nell’inventario dei Beni dello stesso monastero riferito però al 1548, si mantiene come Valesìna nel dialetto della popolazione locale, mentre in italiano si trasforma in “Vallesina”. Questo oronimo identifica il territorio meridionale del comune di Valle di Cadore, in provincia di Belluno, posto a sud dell’Antelao e sottostante la Val di Màissima, che riceve le acque abbondanti del “Ru de Màissima”. In tal caso il significato del toponimo è quello di “piccola valle”, a confronto della più ampia “Val de Màissima” il cui significato probabile è quello di “valle maggiore”.

Altre volte un luogo può essere indicato con nomi diversi in epoche coeve, segno di un cambiamento in atto non ancora del tutto concluso.

Area territoriale

Provincia montana bellunese.

Coinvolgimento della comunità

L’attività si svolge in modo interdisciplinare e fa riferimento alla provincia di Belluno e al Veneto. La raccolta è impostata in modo sistematico secondo un modello che prevede la raccolta di informazioni a più livelli: testimonianze orali, attestazioni in fonti scritte e atti di archivio, note sugli usi locali e su aspetti geografico-naturalistici e antropici del nome di luogo.

Nella raccolta degli oronimi la base di partenza è il punto di vista dell’informatore, ovvero di colui che è portatore di saperi locali e specifiche conoscenze che emergono attraverso espressioni dialettali alternate alla parlata veneta e all’italiano, nel corso di una conversazione o un’intervista appositamente dedicata.

Le informazioni raccolte da colui che intervista vengono trasmesse in seguito al linguista, la cui esperienza specialistica consente di ricostruire origine, stratificazioni e significato che caratterizzano il toponimo.

La fase centrale e più operativa nell’attività di rilevazione sul campo degli oronimi è curata da gruppi di raccoglitori, coordinati dalla Fondazione, che comprendono abitanti di paesi e vallate del territorio bellunese, conoscitori dei luoghi indagati e che usano i toponimi nella loro quotidianità.

Tra coloro che si curano della raccolta e verifica della collocazione dell’oronimo sotto l’aspetto topografico sono persone che appartengono alle sezioni locali del Club Alpino Italiano che, per ragioni escursionistiche, sono in grado di arrampicarsi sulle pendici di un rilievo, esplorare un vallone scosceso e localizzare l’oronimo segnalato dagli abitanti locali. I rilevatori vengono riuniti e distribuiti in base ai principali gruppi montuosi della provincia.

Lo studio degli aspetti etimologici è garantito dai docenti del CNR e del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova e dal prof. F. Finco dell’Università di Klagenfurt membri del Consiglio Scientifico.

Fattori di rischio

La conoscenza degli oronimi, come dei toponimi in generale, è spesso patrimonio delle persone più anziane della comunità. Proprio per questo la loro rilevazione e conservazione è urgente per il concreto rischio di perderne la memoria con la morte degli anziani.

Fonti

Le attestazioni degli oronimi sono raccolte attraverso: testimonianze orali, documenti scritti antichi, mappe, carte geografiche antiche e moderne, testamenti e documenti vari di archivi di famiglia e atti d’archivio.

Le diverse fonti vengono confrontate per tracciare l’evoluzione degli oronimi e interpretate e studiate per definire l’etimologia del toponimo.

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Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Montagna

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Ultimo aggiornamento: 07-09-2023