800 anni UNIPD: Personaggi

È una storia di tradizione e modernità, fatta di persone, vicende e luoghi quella che racconta gli 800 anni dell’Ateneo.
In uno stretto intreccio di relazioni, in otto secoli, Padova e la sua Università sono stati luogo di incontro, scambio, arrivo e partenza, punto centrale nella diffusione di cultura e conoscenza nel mondo.
Protagonisti di questa lunga storia sono docenti, studenti e celebri personaggi: da "Universa universis Patavina libertas".

 

Andrea Vesalio (Bruxelles, 31.12.1514 – Zante, 1564)

È considerato il fondatore dell’anatomia moderna. Per primo pone la questione della necessaria riscrittura della descrizione del corpo umano e delle parti da cui questo è composto a partire dalla pratica della dissezione dei cadaveri e in opposizione alla tradizione antica dominata per secoli dagli scritti anatomici di Galeno e redatti a partire per lo più dalla dissezione e dalla vivisezione di animali.
A partire dal 1533 studia medicina a Parigi sotto la guida dei medici e umanisti Jacques Dubois e Johann Guinther.
Tra il 1535 e il 1536 esegue le prime ricerche di osteologia su ossa umane raccolte nei cimiteri e sui patiboli ed esegue le prime dissezioni. Nel 1537 è a Padova, dove il 5 dicembre consegue il dottorato in medicina nello Studio padovano e dove poco dopo, all’età di 23 anni, viene nominato professore di chirurgia e anatomia.

Nell’Ateneo padovano trascorre sei anni tra insegnamento e ricerca e spesso utilizza, per le dimostrazioni ai suoi studenti, scheletri, ossa e disegni illustrativi.  Nel 1538 inizia a lavorare, in collaborazione con vari artisti della scuola di Tiziano per le realizzazione dei disegni, alla sua opera principale il De humani corporis fabrica che termina nel 1542 insieme a Epitome.
Il 1543, anno della pubblicazione del De humani corporis fabrica, può essere considerato uno spartiacque che separa due epoche della medicina: quella medievale da quella moderna. Nell’agosto dello stesso anno termina anche Fabrica (che raccoglie oltre 300 illustrazioni con didascalie) con cui vuole convincere il mondo medico dell’importanza fondamentale dell’anatomia negli studi medici.
A 28 anni Vesalio lascia l’Italia per diventare medico personale di Carlo V e successivamente di Filippo II di Spagna. Grazie a lui Padova diventa il primo grande centro di studi di anatomia umana e comparata.
Muore nel 1564 a Zante, in viaggio verso la Terrasanta.

 

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (Venezia, 5.06.1646 – Padova, 26.07.1684)

Prima donna laureata al mondo nota per l’eccezionale intelligenza, l’amore per lo studio, la vocazione religiosa.
È figlia di Giovanni Battista Cornaro Piscopia, esponente di una nobile famiglia patrizia di Venezia da secoli in declino.
Giovanni Battista Fabris la indirizza agli studi classici, seguendola personalmente nello studio del greco e, alla sua morte, gli succede nell’insegnamento Alvise Gradenigo. Il latino le è insegnato da Giovanni Valier mentre si dedica allo studio della teologia sotto la guida di Felice Rotondi, docente a Padova.
L’incontro fondamentale però è quello con Carlo Rinaldini, illustre studioso di filosofia e matematica e docente di filosofia presso l’Università di Padova, il quale segue Elena nella formazione di una solida cultura filosofica e instaura con lei una duratura amicizia.

Intorno al 1677 viene presentata la domanda per la laurea in teologia che non incontra ostacoli di natura politica ma ad opporsi è il cardinale Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova e cancelliere dell’Università. È per questo deciso rifiuto che si giunge, infine, ad un compromesso: la laurea in filosofia. Così, il 25 giugno 1678, assistita dal Rinaldini, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia può sostenere la propria dissertazione davanti al Sacro Collegio dei medici e dei filosofi e ricevere dalle mani del maestro le insegne dottorali e la corona d’alloro.

 

Giovanni Battista Morgagni (Forlì, 25.2.1682 – Padova, 5.12.1771)

Forlivese di nascita, noto per aver posto le basi della moderna anatomia patologica, si era trasferito appena sedicenne a Bologna, dove il 16 luglio 1701 aveva conseguito la laurea in filosofia e medicina.
Viene chiamato a Padova nel 1711 per insegnare medicina teorica nella cattedra rimasta vacante per il trasferimento di Antonio Vallisneri senior. Quattro anni più tardi ottiene la prima cattedra di anatomia, che occupa fino alla morte.
La sua opera più importante è il De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis (1761), nella quale espone il metodo anatomo-clinico legato al suo nome e comprende settanta “lettere anatomico-mediche” in ciascuna delle quali prende in considerazione un’entità morbosa o sindromica, presentando in tutto circa settecento casi. Nel trattare i casi, Morgagni compie una revisione pressoché completa della letteratura precedente, confrontandola con le proprie osservazioni, e servendosi di esami comparativi, dapprima separatamente fra reperti anatomici e fra sintomi clinici e poi stabilendo legami fra questi.

Nel trattato sono descritte per la prima volta molte sindromi, come quella da polso raro permanente con crisi epilettiformi (oggi chiamata sindrome di Morgagni-Adams-Stokes), la cirrosi epatica, l’iperostosi frontale, varie specie di aneurismi, l’ulcera gastrica, la polmonite lobare, l’atrofia giallo-acuta del fegato, la tubercolosi renale, la localizzazione controlaterale delle lesioni cerebrali nell’emiplegia e molto altro.

Insegnava a Padova da quasi 50 anni quando, nel 1770, decide di comprare una tomba all’interno della chiesa di san Massimo per sé, per la sua famiglia, ma anche per quei professori dell’università di Padova che avevano bisogno di una sepoltura. Quando la tomba viene aperta per la prima volta nel 1868 si trovano 11 crani e altri resti ossei.
 

Tullio Levi Civita (Padova, 29.03.1873 – Roma, 29.12.1941)

Si laurea nel 1894 discutendo una tesi dal titolo ‘Sugli invarianti assoluti’. Suo relatore è il matematico Gregorio Ricci Curbastro con il quale, negli anni successivi, collabora alla costruzione di una nuova grande visione globale della geometria: il calcolo differenziale assoluto che costituirà la base matematica fondamentale della teoria della Relatività generale di Einstein.

Proprio su questo tema Levi Civita tiene un importante scambio epistolare con il fisico tedesco, durato tutta la prima metà del 1915, che include anche le (famose) osservazioni che lo stesso Civita pone ad Einstein in merito alla prima versione della Relatività generale. Da queste lettere risulta evidente come Levi Civita riesce a individuare e suggerire ad Einstein, convincendolo, la corretta struttura del tensore di curvatura da inserire nelle equazioni di campo della Relatività generale. Quando Einstein alla fine del 1915 annuncia la sua versione definitiva, scrive: “Essa [la Relatività Generale] costituisce un vero trionfo dei metodi del calcolo differenziale assoluto fondato da Gauss, Riemann, Christoffel, Ricci e Levi Civita”.

Nel 1898 vince a Padova la cattedra di meccanica razionale, dove resta fino a tutto il 1918. Nel 1918 si trasferisce a Roma dove è, prima, professore ordinario di analisi superiore e, successivamente, ordinario di meccanica razionale. Qui rimane fino al 1938, quando viene rimosso dai suoi incarichi a causa delle leggi razziali.
Levi Civita non solo è considerato il divulgatore matematico mondiale della Relatività generale, ma i suoi contributi sono stati fondamentali anche per lo sviluppo del Calcolo tensoriale e per la teoria del Trasporto parallelo, che porta il suo nome, e che risulterà l’elemento fondante della moderna teoria delle Connessioni. 

Testi a cura dell'Università degli Studi di Padova, Ufficio Comunicazione,  Area Comunicazione e marketing


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Ultimo aggiornamento: 29-12-2023