Si tratta di un manuale di magia pratica, che secondo la tradizione deriverebbe da un manoscritto ebraico ritrovato nel sepolcro di re Salomone. Malgrado circolasse solo clandestinamente, fu molto ricercato e diffuso soprattutto tra un pubblico popolare, mentre fu ritenuto poco credibile dagli studiosi.
La Biblioteca Bertoliana di Vicenza ne possiede un esemplare scritto in Italia nel Seicento, illustrato da qualche disegno esplicativo. La Clavicola Salomonis, il cui originale secondo la tradizione era in ebraico, è oggi attestata nel mondo da circa 35 copie in varie lingue tra le quali il latino, l’italiano, il francese, l’inglese, il ceco e il tedesco (http://www.levity.com/alchemy/solomon.html ). In particolare sono pochissime le altre copie note in italiano oltre a questa: alle tre segnalate nel sito indicato (Londra, MS. Sloane 1307; Bodleian Library, Michael 276; Wellcome Institute, ms. 4668 che contiene il testo sia in italiano che in latino), si può aggiungere il ms. 207 della Biblioteca estense, del tardo XVII secolo. Altre tre copie complete della Clavicola si trovano all’Archivio di Stato di Modena allegate agli atti di un processo dell’Inquisizione modenese del 1699 relativo alla diffusione clandestina della Clavicola di re Salomone e di altri libri proibiti.