Valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale - Bando pubblico PNRR

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato pubblicato dalla Regione del Veneto il bando per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, con l’obiettivo di preservare i paesaggi rurali e storici, il loro mantenimento e ripristino e di promuovere iniziative e attività legate ad una fruizione turistico-culturale sostenibile, dando valore alle tradizioni e alla cultura locale.

Il Bando è scaduto il 30 settembre 2022. Consulta:


FAQ

D. Con riferimento al termine del 30 giugno 2023 per l'avvio dell'intervento cosa deve intendersi per "avvio dei lavori" e quale documentazione deve essere prodotta dal soggetto beneficiario?

R. Premesso che in capo al soggetto beneficiario che ha sottoscritto l’Atto d’obblighi resta comunque l’impegno di dare avvio all’intervento entro e non oltre il 30.06.2023, pena la revoca del finanziamento,  si precisa tuttavia che lo stesso potrà dichiarare, coerentemente con il cronoprogramma presentato ed anche retroattivamente rispetto alla sottoscrizione dell’Atto d’obblighi, l’avvenuto avvio delle attività, al fine di rendere ammissibili le spese già sostenute prima della firma dell’atto d’obblighi. Tale dichiarazione può essere inserita nella relazione periodica (di cui all’Allegato n. 3 del Vademecum approvato con DDR n. 162 del 17.05.2023) che ciascun beneficiario è in ogni caso tenuto a trasmettere entro il 30.06.2023 per adempiere all’impegno già previsto nell’atto d’obblighi sottoscritto. 
Nella dichiarazione dovranno essere esplicitate le attività che risultino già avviate alla data della stessa, con ciò intendendo, a titolo esemplificativo, l’affidamento degli incarichi di progettazione, la ricognizione di mercato per le forniture di beni e servizi, la formalizzazione delle richieste dei titoli abilitativi sui progetti esecutivi già elaborati, la sottoscrizione dei contratti per l’esecuzione delle opere, il materiale avvio del cantiere dei lavori, ecc.. Quindi non deve intendersi solo e in senso stretto l’avvio dei lavori con la consegna del cantiere alla ditta appaltatrice. Resta fermo, in ogni caso, l’obbligo in capo al soggetto beneficiario di concludere l’intervento e di quietanzare tutta la spesa connessa entro e non oltre il 31.12.2025.


PROVVEDIMENTI

RISULTANZE ISTRUTTORIE



MODALITA' DI EROGAZIONE:

- AVEPA effettua le verifiche amministrative e contabili al fine di accertare la regolarità delle richieste a titolo di anticipazione, pagamenti intermedi e saldo, nonchè degli atti relativi all'intervento finanziato

- AVEPA verifica l'effettivo regolare completamento dell'intervento finanziato, con l'acquisizione della relativa documentazione tecnico-amministrativa-contabile di collaudo o regolare esecuzione, per l'erogazione del saldo

- AVEPA predispone gli elenchi di liquidazione da inviare alla Regione

- la REGIONE eroga i contributi a favore dei soggetti beneficiari


PER LE INFORMAZIONI SUL BANDO:

- consultare il sito di AVEPA
- scrivere all'indirizzo email giuliano.zogno@avepa.it

PER ASSISTENZA SULL'UTILIZZO DELLA PIATTAFORMA, per informazioni e chiarimenti riguardanti l’Avviso pubblico PNRR Architetture e Paesaggi rurali potete:

- visitare il sito CDP 
- chiamare il numero verde CDP 800.020.030
- scrivere all’indirizzo email dedicato bando.architettura@cdp.it


A CHI È RIVOLTO

I soggetti che possono presentare domanda sono persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria.

Il Soggetto beneficiario deve rendere espressa dichiarazione con la quale attesta sotto la propria responsabilità di essere proprietario, possessore o detentore del bene oggetto dell’intervento ovvero gestore dello stesso, e che tale condizione o l’atto di affidamento in gestione ovvero l’atto di comodato e/o locazione è antecedente al 31/12/2020 e che avrà durata almeno pari ai 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata.

Gli immobili definiti come architetture rurali devono essere provvisti della dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 oppure devono essere costruiti da più di 70 anni ed essere censiti dagli strumenti regionali e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica.

Le tipologie di immobili esempio di architettura rurale nel Veneto ricomprendono: Ville Venete, casoni, mulini ad acqua o a vento, frantoi, fienili, granai, ricoveri, stalle, essicatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili, cappelle, edicole votive, roccoli ecc...

COME FUNZIONA

Sono 43.446.623,08 milioni di euro le risorse della dotazione finanziaria che il Ministero della Cultura ha assegnato con D.M. n. 107 del 18 marzo 2022 alla Regione del Veneto, a valere sulle risorse del PNRR, con un obiettivo minimo di progetti finanziati pari ad almeno 290 interventi.

Le spese ammissibili comprendono:

a. spese per l’esecuzione di lavori o per l’acquisto di beni/servizi, compresi gli impianti tecnici;

b. spese per l’acquisizione di autorizzazioni, pareri, nulla osta e altri atti di assenso da parte delle amministrazioni competenti;

c. spese tecniche di progettazione (ivi comprese quelle per la stesura di un piano di gestione ove previsto), direzione lavori, coordinamento della sicurezza e collaudi, opere d’ingegno, nel limite massimo del 10%;

d. imprevisti (se inclusi nel quadro economico);

e. allacciamenti, sondaggi e accertamenti tecnici;

f. spese per attrezzature, impianti e beni strumentali;

g. spese per l’allestimento degli spazi.

L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile.

Le risorse a fondo perduto vengono assegnate secondo la seguente ripartizione:

  • fino al 80% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150.000,00 € per soggetto ammissibile
  • fino al 100% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150.000,00 € per soggetto ammissibile, se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del D.lgs. n. 42/2004
  • l’intervento finanziabile deve avere un costo minimo pari a 20.000,00 €.

REGIME DI AIUTO APPLICABILE AL CONTRIBUTO CONCEDIBILE

  • regime “de minimis” ex Reg. (UE) n. 1407/20131
  • regime “de minimis” per imprese agricole, ex Reg. (UE) n. 1408/20132
  • aiuti per attività didattiche/culturali/museali da parte di soggetti che svolgono attività economica, ex Reg. (UE) n. 651/20143
  • contributo non rilevante ai sensi della disciplina Aiuti4

Note sul regime di AIUTO/NON AIUTO di Stato applicabile

  1. regime “de minimis” ex Reg. (UE) n. 1407/2013: in caso di impresa unica definita ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013, articolo 2, paragrafo 2, gli aiuti “de minimis” possono essere cumulati, ai sensi di quanto disposto dall’art. 5, paragrafo 1 del Regolamento (UE) n. 1407/2013, con aiuti “de minimis” concessi a norma di altri bandi o regolamenti a condizione che non superino il massimale di 200.000,00 € nell’arco di tre esercizi finanziari.
     
  2. regime per imprese agricole, ex Reg. (UE) n. 1408/2013: per imprese agricole che propongono interventi di protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale collegabili all’attività di impresa, il contributo non potrà essere superiore a 25.000,00 € per impresa unica, in conformità al Regolamento “de minimis” agricolo (cioè fino a un importo massimo di 25.000,00 € in un triennio).
    Per gli aiuti agli investimenti destinati a preservare il patrimonio culturale e naturale delle aziende agricole ai sensi del Reg (CE) n. 702/2014 della Commissione europea, il contributo non potrà essere superiore a 10.000,00 € l’anno (normativa vigente per gli “aiuti in esenzione ABER”).
     
  3. aiuti per attività didattiche/culturali/museali da parte di soggetti che svolgono attività economica, ex Reg. (UE) n. 651/2014: i finanziamenti a favore dei soggetti (imprese o soggetti privati profit non agricoli) per realizzare interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio rurale da destinare alle attività citate, che svolgano attività economica e che per la dimensione e la portata delle rispettive attività ed eventi previsti unitamente alla loro localizzazione presuppongono anche una capacità di richiamare un’utenza non di prossimità che incida sugli scambi tra gli stati membri, possono essere assegnati e attuati ex Reg (UE) 651/2014 artt. 1-12 e 53 (aiuti in esenzione GBER). In tal caso il contributo non potrà comunque superare l’80% dei costi ammissibili.
     
  4. contributo non rilevante ai sensi della disciplina Aiuti: per persone fisiche, attività non economiche e interventi finalizzati al restauro conservativo di immobili sottoposti a vincolo ex D.lgs. 42/2004:
    - le attività di restauro conservativo e recupero di beni di elevato valore storico, artistico, riconosciuto e soggetto a vincolo rientrano nel compito istituzionale fondamentale di tutela del patrimonio culturale, nell’ambito di una funzione di conservazione di natura autoritativa e pubblicistica che, in coerenza con l’attuale posizione nazionale, non rientra nella nozione di concorrenza e mercato, in quanto attività finalizzate a conservare e valorizzare un bene culturale storico artistico, e il contributo è considerato “non rilevante ai sensi della disciplina aiuti”. In questo caso, il massimo aiuto concedibile è pari al 100% della spesa ammissibile, ovvero 150.000,00 €.
    - gli interventi finalizzati a realizzare attività didattiche/culturali che per la dimensione e portata delle attività ed eventi previsti, unitamente alla loro localizzazione, non hanno rilevanza economica o la stessa è puramente ancillare o non incidono sugli scambi tra gli Stati membri in quanto rivolte a utenza locale di prossimità, con programmazione prevalentemente di tipo culturale o senza svolgimento di attività economica, non sono considerati attività rilevante ai sensi della disciplina aiuti. Il massimo contributo concedibile è pari al 100% della spesa ritenuta ammissibile, ovvero 150.000,00 €.

COME RICHIEDERLO

Le domande di ammissione possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 21/04/2022 utilizzando esclusivamente l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. (CDP) e accessibile all’indirizzo di AVEPA https://www.avepa.it.
La procedura di selezione degli interventi da ammettere ai finanziamenti è una procedura a sportello con valutazione, nella quale l’ordine temporale di arrivo delle domande guiderà sia l’istruttoria della domanda che la valutazione di merito da parte della Commissione.

Le domande potranno essere inviate dalle ore 9:00 del giorno 15 luglio 2022 sino alle ore 16:59 del 30 settembre 2022 e saranno istruite e valutate solo fino a concorrenza delle risorse finanziarie disponibili. La scadenza iniziale del 20/05/2022 è stata prorogata con DDR n. 153/2022.

Di seguito l’elenco della documentazione da allegare per la presentazione della domanda sull’applicativo CDP (la dimensione massima degli allegati sarà di 50 MB per singolo documento e di 70 MB complessivi):

a) Documento di identità del Soggetto proponente;

b) Tavole di inquadramento dei beni/planimetria generale;

c) Relazione descrittiva dell’intervento, contenente gli elementi utili per la relativa valutazione di merito, le modalità previste per la fruizione pubblica, il quadro tecnico economico (QTE) e il cronoprogramma di spesa (i modelli da utilizzare saranno reperibili sul sito di AVEPA);

d) per le opere, progetto almeno preliminare o di fattibilità, redatto da tecnico abilitato ed elaborato secondo la normativa vigente;

e) Documentazione fotografica dello stato dei beni prima dell’intervento;

f) Layout dei lavori da realizzare;

g) Dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l’attestazione di intervento che concorre a un progetto d’ambito (eventuale);

h) Decreto di vincolo o dichiarazione sostitutiva di atto notorio per l’attestazione dell’epoca di costruzione superiore a 70 anni, censita o classificata da strumenti urbanistici (per i beni non vincolati);

i) Dichiarazione sostitutiva di atto notorio del titolo di proprietà/godimento del bene;

j) nel caso in cui la proprietà, il possesso, la detenzione, la gestione sia in capo a più soggetti, l’atto di consenso sottoscritto da tutte le altre parti aventi titolo in favore del Soggetto beneficiario, per l’assunzione degli impegni e obblighi derivanti dal Bando;

k) Eventuale ulteriore documentazione.

Gli allegati previsti ai punti c, d, g, h (per la sola dichiarazione sostitutiva), i, devono essere firmati digitalmente dal dichiarante; in caso di persona giuridica il dichiarante è il rappresentante legale.

 

Contatti Immobili di interesse culturale

Ufficio Immobili di interesse culturale e processi trasversali

Responsabile Blascovich Rossella  - Tel. 041.279 2743
Email: rossella.blascovich@regione.veneto.it

COLLABORATORI
Sgorlon Elisa - Tel. 041.279 2433 - Email: elisa.sgorlon@regione.veneto.it
Brondolin Enrico - Tel. 041.279 2419 - Email: enrico.brondolin@regione.veneto.it

 

Ultimo aggiornamento: 19-01-2024