Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro - Collezione di vetri antichi

La Colonia di Iulia Concordia venne fondata nel 42 a.C. in prossimità dell'incrocio tra la Via Annia e la Via Postumia e rappresentò un centro di notevole interesse strategico per diversi secoli, specialmente in epoca tardoromana e altomedievale. Scavi archeologici attualmente in corso stanno portando alla luce strutture di notevole interesse scientifico che confermano come questa zona fosse abitata già in epoca protostorica.
 

Il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro custodisce il maggior nucleo di reperti provenienti da questa città; ad esso, da qualche anno, si è accostato il Museo Civico Concordiese, che sorge nel sito dell'antica città, destinato ad ospitare i più recenti ritrovamenti archeologici.

Il primo nucleo di materiali da cui ebbe origine il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, costituitosi verso la fine del XVIII secolo, proviene dalla raccolta Muschietti.

Gli studi ed i numerosi ritrovamenti realizzati nel corso dell'800, non ultimo quello di un'importante necropoli tardo antica avvenuto nel 1873 in un'area orientale rispetto al centro abitato, portarono nel 1885 alla nascita del Museo Nazionale.

I materiali vitrei sono custoditi al primo piano. Purtroppo negli inventari vi sono scarse indicazioni circa le provenienze e le modalità di rinvenimento: per quanto molto probabile, è solo ipotizzabile che questi materiali provengano proprio da Concordia e dal suo agro.

Le informazioni disponibili a riguardo concordano sul fatto che risultano molto scarsi quelli provenienti dall'abitato in quanto la maggior parte dei rinvenimenti sia stata effettuata in ambito funerario, specie nelle necropoli di San Giacomo ed in loc. Zecchina di Villastorta, situata presso il punto di unione tra il raccordo che usciva da Concordia e la Via Annia.

Dal punto di vista morfologico, le forme documentate a Concordia sono poche e, nel complesso, abbastanza comuni. Il pezzo più interessante è la coppa di forma Isings 116b (cat. n. 146, tav X), databile alla seconda metà del IV secolo d.C., sulla cui parte convessa, all'interno di due cerchi concentrici, è incisa una raffigurazione a tema religioso con protagonista il profeta Daniele, rappresentato orante e parzialmente immerso in una cisterna. Alla sua destra appare un arbusto mentre ai lati estremi della scena sono raffigurati due leoni contrapposti con le fauci aperte rivolte verso il giovane.

Tra gli esemplari di rilievo vanno ricordati anche alcuni frammenti di bottiglia di f. Isings 50 con impressi marchi di fabbrica (132, 135, 136, 137), dei frammenti di coppe costolate Isings 3c (141, 142, 143) e bicchieri di epoca tarda, rinvenuti assieme ad una lucerna lacunosa nel complesso paleocristiano di Concordia.

Dal punto di vista cronologico, i pezzi di Portogruaro rappresentano un elemento inconsueto nel quadro complessivo della Venetia et Histria.

Nonostante la maggior parte dei vetri della collezione sia databile al I-II sec. d.C., un cospicuo numero di esemplari è invece di età tardo-romana (coppa di Daniele, bicchieri, lucerna, bottiglia 138), un dato che sottolinea come il centro urbano abbia goduto di una prolungata vivacità anche durante il IV-V secolo d.C.

Ultimo aggiornamento: 12-03-2024