Villa Branzo Loschi, Ghellini, Checcozzi, Vecchia, Reghellini, Carli, Dalle Rive Carli
Condizione
proprietà privataProvvedimenti tutela
Tipo di Provvedimento: D.Lgs. 42/2004 art. 10Riferimenti catastali
Localizzazione Catastale: Comune: Malo - Foglio/Data: 30 - Particelle: 108, 110, 112, 334Descrizione
Il vasto complesso domina il centro della piccola frazione, articolandosi in una corte rurale di ampie dimensioni che trova coronamento nella villa, impostata nell'angolo sud-orientale e rivolta a sud verso la campagna.Specifiche:
- Identificazione: corpo padronale
- Secolo: XVI - XVIII
- Osservazioni: Compatto volume alto due piani e appoggiato su un breve basamento; quattro lesene giganti di ordine composito definiscono il settore mediano, in lieve risalto, e sostengono un'alta e articolata trabeazione; un piccolo attico si eleva al di sopra della cornice di gronda. Al piano terra, tre aperture rettangolari con soprastanti specchiature inserite sulla superficie a bugnato; al piano nobile, tre identiche portefinestre rettangolari con balaustra; cornice marcapiano modanata segna l'altezza decrescente dei due livelli. Sul prospetto orientale, segni di strutture più antiche inglobate nell'edificio. Ricco apparato decorativo all'interno dell'edificio.
- Identificazione: annessi rustici
- Secolo: XV - XVIII
- Osservazioni: Le adiacenze rustiche, di notevole estensione, sono formate da lunghe barchesse di epoche diverse e dalla torre colombara. La corte rustica risale al sec. XV, epoca in cui vi era un casale appartenente alla famiglia Loschi (Corte dei Loschi); a metà del sec. XVI la corte viene rinnovata e vengono edificate la dimora padronale, le scuderie e le stalle; nel Seicento la Corte diviene proprietà dei Ghellini.
Elementi Decorativi:
- Tipo: lesene
- Qualificazione: a capitello corinzio
- Materiale: laterizio intonacato, pietra
- Descrizione: Quattro lesene giganti di ordine corinzio scandiscono il settore mediano della facciata e riquadrano le aperture del piano terra e del primo; esse poggiano su un breve basamento a scarpa in bugnato gentile, delimitato da una modanatura a toro.
- Tipo: trabeazione
- Materiale: laterizio intonacato
- Descrizione: Le lesene sorreggono un'alta trabeazione, con risalti, che si conclude con una cornice a dentelli ed iscrizione nel fregio.
- Tipo: balaustra
- Qualificazione: a birilli sagomati
- Materiale: pietra
- Descrizione: Balaustre trattenute decorano le portefinestre centrali al piano primo; nei settori laterali della facciata sono sostituite da specchiature mistilinee.
- Tipo: cornici e davanzali
- Qualificazione: modanati
- Materiale: laterizio intonacato
- Descrizione: Le aperture, tutte rettangolari, sono riquadrate da cornici con motivo a orecchietta, ad eccezione delle tre aperture centrali del piano terra, riquadrate a bugnato che si estende nella parte superiore fino a comprendere le soprastanti specchiature rettangolari.
- Tipo: affreschi
- Qualificazione: a quadrature, a finte architetture
- Materiale: intonaco affrescato
- Descrizione: All'interno, sulle pareti del grande salone passante a doppia altezza è raffigurato un colonnato dorico all'interno del quale si susseguono quadrature con "Paesaggi architettonici" privi di personaggi; a lato della veduta di destra, in basso, è leggibile la data 1720. Sui quattro soprapporta, affreschi a monocromo sanguigno raffiguranti finti busti classici con le allegorie delle "Stagioni".
- Tipo: affresco
- Qualificazione: a finte architetture
- Materiale: intonaco affrescato
- Descrizione: All'interno, sul soffitto dello scalone d'onore, affresco con sfondato illusionistico formato da scorci di colonne agli angoli, sorreggenti quattro archi che lasciano filtrare l'azzurro del cielo.
- Tipo: statue
- Materiale: pietra
- Descrizione: All'interno, nel pianerottolo dello scalone d'onore, tre statue allegoriche collocate in nicchie; attribuite a Giacomo Cassetti e comunque assegnate alla scuola del Marinali.
- Tipo: telamoni
- Materiale: pietra
- Descrizione: All'interno, nella stanza al piano terra detta "alcova", quattro telamoni sorreggono la volta ribassata a ombrello; attribuiti allo scultore Agostino Festa (Precerutti Garberi, 1978).