statua / Cavallo / Età romana/ secc. II d.C./ III d.C.
Cavallo
I cavalli furono presi a seguito della conquista di Bisanzio del 1204, durante la IV Crociata e inviati a Venezia dal doge Enrico Dandolo.
Furono poi esposti sulla facciata della Basilica.
Descrizione
Il cavallo è ritratto nell'istante in cui solleva la zampa destra anteriore e spinge la posteriore avanti.
La scultura è stata realizzata in bronzo con la tecnica di fusione a cera perduta, poi dorata. La superficie è stata infine graffiata con uno strumento sottile.
Il cavallo, dalla corporatura possente, ha un muso dalla morfologia allungata definito nei dettagli: si rilevano infatti i piccoli occhi a mandorla, l'ampia ganascia, che aderisce all'impalcatura ossea sottostante, la morbida barbozza appena sotto il mento pronunciato e solcato dalle pieghe della bocca. Essa è forzatamente aperta laddove il morso, tirato dalle redini, andava a intervenire sull'animale per mantenerne la postura arrotondata del collo. La criniera è corta e a spazzola, tranne nel punto in cui sulla cima della nuca un ciuffo è raccolto verso l'alto in un nodo. Sopra al petto, si trova un collare, che fungeva da finimento utile al traino di un carro e da bardatura del destriero. Sulla superficie emergono in negativo le tracce della testiera e delle bardature oggi perdute.
Sugli zoccoli e sui finimenti sono incise cifre romane.