testa / Ritratto di Augusto, forse Giustiniano I / Età romana/ sec. VI d.C.

Ritratto di Augusto, forse Giustiniano I
Il cosiddetto "Carmagnola" giunse a Venezia forse da Bisanzio a seguito dell'impresa costantinopolitana del 1204. Deve il suo nome al capitano di ventura Francesco Bussone, detto il Carmagnola, che fu ingiustamente condannato per tradimento e giustiziato per decapitazione nel 1432. La sua testa fu esposta lungo il lato sud della Basilica. Il colore della pietra e l'espressione del porfido bizantino convinsero i veneziani a identificarla con quella dello sfortunato comandante.

Descrizione

La testa è stata realizzata in porfido rosso, proveniente dalle cave egiziane dei montes Porphyrites. Ritrae un volto dall'ovale pieno, in cui il modellato morbido è appena solcato da rughe sulla fronte, nel contorno degli occhi e ai lati delle labbra. La fronte è stretta e delimitata da soppracciglia arcuate che quasi si congiugono al centro. Dagli occhi piccoli traspare un'espressione viva, attenta e di forte carattere. Il naso è abraso, al di sotto di esso si nota una bocca piccola, appena piegata in un sorriso. Sul capo indossa una corona.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Basilica di San Marco

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

VENEZIA (VENEZIA)

Materia tecnica

porfido rosso

Misure

cm. 40

Definizione culturale

ambito romano

Link scheda estesa

Scopri di più

Museo correlato

MUSEO DI SAN MARCO
Musei

MUSEO DI SAN MARCO

Il 12 maggio 1797 si conclude la millenaria storia della Repubblica Serenissima. La basilica di San Marco termina il ruolo di cappella ducale per diventare la nuova cattedrale di Venezia.La Fabbriceria di San Marco si occuperà da questo momento in avanti della conservazione del monumento bisognoso di numerose opere di consolidamento della struttura architettonica e degli elementi decorativi. Dopo cinquant'anni circa Pietro Saccardo, fabbriciere dal 1861 e proto di San Marco dal 1887 definirà il progetto di un museo della basilica in cui ordinare ed esporre al pubblico le opere d'arte che avevano fatto parte dei preziosi arredi della chiesa ducale. I locali vengono individuati nelle stanze sopra il nartece, nell'ala nord-ovest e riuniti in un'unica area.Gli sforzi del Saccardo verranno però bruscamente interrotti dal crollo improvviso del campanile nel 1902, che porta all'azzeramento dei responsabili della Fabbriceria, mentre al proto vengono attribuite gravissime responsabilità. Nel nuovo secolo, inoltre, per San Marco si pongono ulteriori gravi problemi conservativi, mentre incalzano drammatici eventi che portano alla prima guerra mondiale. Il Museo di San Marco, ideato da Pietro Saccardo, sarà aperto soltanto nel 1927 dal proto Luigi Marangoni. In occasione della nuova sistemazione con ampliamento degli spazi espositivi, il Museo, oltre che custodia, è stato concepito come strumento per introdurre alla comprensione dell'imponente eredità spirituale, culturale e materiale costituita dalla basilica di San Marco e come percorso attraverso oggetti di culto e opere d'arte che sono parte di questo patrimonio. La collocazione museale della quadriga marciana nel 1982 e i restauri di molti beni tra gli anni ottanta e novanta hanno imposto una revisione dell'area espositiva, avviata fin dal 1986. Il Museo di San Marco si articola ora in tre sezioni: i Mosaici, i Tessili, la Quadriga e l'Antico, ovvero i segni del potere dogale, sintesi ideologica dell'eredità marciana.L'esposizione si sviluppa negli spazi del piano soprastante l'atrio-nartece. La struttura in mattoni a vista, costituita da un alternarsi di archi e pennacchi che reggono le cupole di copertura, ripete la tipologia costruttiva della basilica.La visita si conclude sulla terrazza per ammirare l'area marciana verso la piazza, il Palazzo Ducale, il molo e, lontano, l'isola di San Giorgio, cuore della città e dell'antico stato. (...)