Pinacoteca Civica "Alberto Martini" di Oderzo

Palazzo Foscolo, Oderzo (TV) – Via Garibaldi, 65      

L'edificio, costruito nel XVI secolo per Alessandro Contarini, presenta le caratteristiche tipiche della villa veneta del Cinquecento. Il restauro (1983-1988) ha permesso di recuperare preziosi ornamenti e parte della struttura originaria dell'edificio. Di proprietà del Comune di Oderzo dal 1978, dall'estate 1994 l'ultimo piano di Palazzo Foscolo ospita la Pinacoteca dedicata ad Alberto Martini (1876-1954).

A seguito dell'esposizione I Pittori Opitergini della Pinacoteca (1995) è nata la Galleria dedicata ai più significativi artisti nati o attivi ad Oderzo. La Galleria è situata al piano terra di Palazzo Foscolo. Dal 2008, in seguito ad ulteriori arricchimenti di opere, la sezione assume la denominazione di GAMCO - Galleria Arte Moderna e Contemporanea Oderzo la quale si compone, inoltre, dei lavori grafici di artisti italiani e stranieri ottenuti grazie alle Biennali Nazionali di incisione di Alberto Martini.

 

Dal 2021, il pian terreno di Palazzo Foscolo ospita la "Collezione Attilia Zava – Museo del Vetro d'Artista" nata dal lascito della sign.ra Zava. La collezione si compone di 30 sculture in vetro e un gruppo di altrettanti disegni stampe dipinti, tutte opere ricevute da Egidio Costantini, mediatore tra artisti e maestri vetrai. L'esposizione presenta opere di Arman, Jean Arp, Jean Cocteau, Marc Chagall, Mark Tobey e altri contemporanei.

La Pinacoteca, istituita nel 1970, nasce idealmente nel 1967 con la donazione del magnifico Autoritratto (1911) da parte di Maria Petringa, vedova del celebre artista simbolista e protosurrealista italiano. Il salone d'ingresso espone alcuni tra i lavori più significativi della collezione e dell'intera attività dell'artista: tra le altre, il citato Autoritratto (1911) e La finestra di Psiche nella casa del Poeta (1952). Ai disegni a china e a matita degli esordi, seguono i primi cicli illustrativi a soggetto letterario: le tavole ispirate a La Secchia Rapita di A. Tassoni (1895-1903, 1935) e i ventinove disegni de La Divina Commedia di Dante, realizzati nel 1901 per il concorso Alinari, portati a diversi gradi di definizione. Le opere a china ispirate ai Racconti di E.A. Poe (1905-1909) rappresentano quell'estetica dello spaesamento che porterà Martini al surrealismo mentre Bocca, Bacio, Lacrime d'Amore sono litografie ispirate al tipico estetismo figurativo dei primi anni Dieci. Accanto a queste troviamo opere tardosimboliste già precorritrici dell'arte surreale martiniana: i drammatici Misteri del 1914 e 1915, l'Autoritratto – biglietto da visita del 1914 e Felina del 1915. La Pinacoteca ospita anche il pastello presurrealista Il Serpente (1916), La nascita di Venere e alcuni ritratti, tra i quali quelli della moglie Maria Petringa (1924-1928). Molto diversi sono gli olii, cerebrali e peculiarmente surreali degli anni Trenta, realizzati a Parigi (Metempsiycose plastique, Amore, e Aurora paesaggio universale). Sono esposti i cicli illustrativi del periodo milanese (1934-1954), tra cui La vita di Cristo (1943) e La Vita della Vergine (1945) tratta da R.M. Rilke. Chiude il percorso il restaurato modello del Tetiteatro. 

Presso la Pinacoteca è conservato inoltre il prezioso e inedito archivio personale di Alberto Martini (AMART): notificato nel 2005 dal Ministero dei Beni Culturali, è consultabile su richiesta. L’archivio permette di indagare la vicenda artistica ed umana dell’artista sullo sfondo del più ampio contesto intellettuale italiano ed europeo tra l’inizio e la metà del XX secolo. Tra i tanti intellettuali italiani e stranieri con i quali Martini si relazionò spiccano Vittorio Pica, primo Direttore della Biennale di Venezia, Margherita Sarfatti, Gabriele D’Annunzio, Emile Bernard, Maurice Maeterlink, Rodin e molti altri. L’archivio conserva oltre a documenti in materia critica, estetica e storico-artistica, anche diari, corrispondenza personale, materiale fotografico, articoli, saggi e molto altro.

Bibliografia
- Pinacoteca Alberto Martini, a cura di A. Benvenuti, Padova, Rebellato, 1969
- Alberto Martini, a cura di P. Bellini, Conegliano, Arti Grafiche, 1988
- Alberto Martini. Il Tetiteatro, a cura di M. Lorandi, Milano, Electa, 1990
- Alberto Martini e Dante. E caddi come uom che'l sonno piglia, a cura di P. Bonifacio, Treviso, Canova, 2004

Ultimo aggiornamento: 11-03-2024