Fondazione "Giorgio Cini" Istituto di Storia dell'Arte di Venezia

Venezia – Isola di San Giorgio Maggiore      

Fin dall'inizio della sua attività, alla Fondazione – accanto a lasciti, eredità e destinazioni di beni materiali di varia natura che ne hanno arricchito il patrimonio o ne hanno aiutato le iniziative – sono continuate ad affluire numerose e importanti donazioni di opere d'arte contemporanea da parte di artisti veneziani o che a Venezia hanno trascorso momenti significativi della loro vita ed hanno goduto dell'amicizia di Vittorio Cini, frequentando la Fondazione e Palazzo Cini a San Vio, o di loro eredi che ne hanno realizzato la volontà. La Fondazione, svolgendo sempre più la funzione di luogo di raccolta, conservazione, studio e valorizzazione delle opere ricevute, ha fatto sì che molte opere donate personalmente allo stesso Cini fossero a loro volta lasciate alla Fondazione dopo la sua scomparsa. Senza fare un elenco completo di donazioni e lasciti, ci si limita a dare notizia degli artisti e delle opere di arte contemporanea acquisite nel tempo, in parte già note al pubblico per essere state esposte in alcune mostre e pubblicate, in parte già studiate per prossime presentazioni.
Tra le più interessanti presenze si segnalano: l'olio di Gino Severini del 1917 dal titolo Il vaso blu, il dipinto di Achille Funi rappresentante una Matrona, o la Testa di Ezra Pound scolpita da Henri Gaudier-Brzeska, come pure la marina di Virgilio Guidi raffigurante l'Isola di San Giorgio; di Felice Carena la Fondazione ha avuto in dono sessanta disegni e dodici oli, tra cui la grande Bambina sulla porta, L'angelo sveglia i pastori, e alcune Nature morte di tema marino e di suggestiva bellezza. Alla morte di Carlo Dalla Zorza, grazie ad un lascito familiare, sono giunti quarantasei paesaggi di ambiente euganeo, dove il pittore si ritirava a dipingere, dieci disegni e diciannove stampe. Ultima, ma non meno importante, è da segnalare la donazione Neri Pozza composta da circa cento disegni, quattrocento incisioni e una collezione di libri moderni di pregio con illustrazioni d'artista.
A partire dagli anni 2000, la collezione d’arte del XX e XXI secolo si è arricchita con altre importanti opere grafiche: 10 disegni a matita, perlopiù Nudi, e la serie di acqueforti Gli dei in campagna di Corrado Balest; un gruppo di disegni dell’architetto Egle Renata Trincanato; 100 disegni e di un corpus di 34 acqueforti di Virgilio Guidi donati dal critico d’arte Enzo Di Martino; 84 ex libris del pittore e incisore ceco Michel Fingesten, provenienti dalla collezione Lombardo; una raccolta di 35 opere su carta del maestro Ugo Zovetti senior, pittore, designer, decoratore tra i maggiori interpreti europei dell'arte della decorazione del libro; 21 disegni a matita rossa, china e carboncino del pittore Franco Gentilini; un corpus di stampe e libri litografici appartenuti al gallerista, editore, collezionista veneziano Carlo Cardazzo, con opere di Anselmi, Bacci, Capogrossi, Campigli, Carrà, Guidi, Morandis, Pozzati, Reggiani, Saetti, per citarne solo alcuni, che hanno ulteriormente arricchito la sezione di grafica del Novecento italiano; un corpus di disegni e stampe dello scultore atestino Gino Cortelazzo.
Anche sul fronte dei libri d’artista particolarmente significative sono state le più recenti acquisizioni: i 77 libri d’artista illustrati editi dalle Edizioni Colophon donati da Egidio Fiorin; 22 libri d’artista, con interventi artistici di Badiali, Cucchi, Kounellis, Isgrò, Morlotti, Ontani, Paladino, Pistoletto, Schifano e tanti altre prestigiose firme della letteratura, della poesia e delle arti delle Edizioni Rizzardi di Milano; infine, l’ingente dotazione di libri d’artista del Novecento giunta con il lascito disposto da Franca Fenga Malabotta, vedova del noto critico d’arte, poeta, collezionista triestino Manlio Malabotta (1907-1975), che annovera anche una raccolta di opere grafiche dei più importanti artisti italiani e giuliani del Novecento – tra le quali emergono un acquerello e due rare acqueforti di Giorgio Morandi e molte litografie e prove di stampa di Filippo De Pisis – e un pregevole nucleo di opere di Arturo Martini, tra cui la splendida terracotta con l’Ofelia del 1932, il bronzo Donna al mare dello stesso anno e il gesso La sete, bozzetto preparatorio per l’omonima scultura in pietra di Finale del 1934.
Tra le molte altre donazioni da segnalare, infine, le opere dello scultore Pino Castagna, la grande tela La ventata (1961-1966) di Alberto Gianquinto e la serie di 32 fotografie di Gabriele Basilico, commissionate e acquisite in occasione della mostra monografica allestita dalla Fondazione Cini nel 2010.

 

Bibliografia:
- Segni del Novecento. La donazione Neri Pozza alla Fondazione Giorgio Cini. Disegni, libri illustrati, incisioni, a cura di G. Pavanello, Venezia, Marsilio, 2003
- Archivi della pittura veneziana. Ettore Tito (1859-1941), a cura di A. Bettagno, Milano, Electa, 1998
- Henry Moore. Sculture, disegni, incisioni, arazzi, a cura di A. Bettagno, Milano, Electa, 1995
- Carlo Della Zorza, catalogo della mostra, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 1981
- Felice Carena, catalogo della mostra, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 1979

Ultimo aggiornamento: 29-03-2024