L'Istituto provinciale per l'Infanzia Santa Maria della Pietà è tra le più antiche istituzioni dedicate all'aiuto dell'infanzia abbandonata. La storia dell'Istituto inizia nel 1346 e si sviluppa nel corso dei secoli grazie al sostegno ed alla tuttela della Repubblica di Venezia e dello spirito filantropico di  numerosi veneziani. La missione originaria viene tuttora perpetuata dall'Istituto, attuandosi in un costante adeguamento delle modalità di assistenza ai bambini ed alle maternità fragili.

Nell'ambito della propria attività ed in adempimento dei propri compiti statutari, la Pietà ha reso disponibile ai residenti, agli studiosi ed ai turisti il giacimento culturale proveniente dal secolare percorso compiuto dall'Istituto attraverso le trasformazioni civili e sociali della città di Venezia e del suo territorio, allestendo un nuovo percorso museale.

Il percorso Vi. Ve. Vivaldi Venezia si snoda in luoghi suggestivi e pieni di fascino all'interno delle cantorie della Chiesa e desidera offrire al visitatore la possibilità di scoprire il prezioso patrimonio della Pietà, frutto del secolare connubio tra arte, museica e cura dell'infanzia. nato da un progetto di restauro e recupero delle cantorie, il percorsoespositivo ripercorre la storia dell'antico Ospedale attraverso i suoi tesori: una rara collezione di strumenti musicali barocchi risalenti all'epoca vivaldiana, paramenti e biancherie liturgiche, oreficeria sacra, ma soprattutto le testimonianze emotivamente coinvolgenti dei bambini che trovarono nella Pietà accoglienza, assistenza e una concreta possibilità di integrazione nella società.

la preziosa collezione di strumenti musicali barocchi all'Antico Ospedale della Pietà è esposta nella suggestiva cornice del palco dove i nobili assistevano ai concerti. Il sodalizio artistico tra Antonio Vivaldi e l'Antico Ospedale della pietà fu duraturo e proficuo. Il celebre violinista e compositore veneziano rimase infatti al servzio della Pietà per quasi quarant'anni, ricoprendo vari incarichi come maestro di Violino, maestro di Choro ed infine maestro di concerti, con il compito di istruire le figlie del Choro, di comporre musica originale e di dirigere le musiche strumentali eseguite durante le celebrazioi liturgiche. Di rara bellezza è il gruppo di strumenti realizzati da celebri liutai come Matteo Goffriller, Andrea a Pietro Guarnieri.