MUSEO DEI CUCHI


L'idea di un museo dei cuchi (strumenti popolari a fiato) nasce dal piacere di svolgere, nei limiti possibili, la lunga storia che questi fischietti si portano appresso, tanto da far nascere la frase «vecio come el cuco».



Inventati per imitare gli uccelli, per rappresentare con il loro lieve soffio lo spirito della vita, o per allontanare gli spiriti cattivi, per segnare il trapasso dalla vita alla morte, come oggetto scaramantico, o come difesa usata dai contadini contro i predatori di coltivazioni, fino a diventare gioco dei bambini, o pegno amoroso, sono oggi assunti alle più vive rappresentazioni di espressioni artistica e di costume. Una lunga storia quindi, con segni che risalgono all'età preistorica, all'età dei bronzo, ai fasti della Grecia e così nei secoli sino a noi, con documenti rari, data la fragilità della loro materia ed alla loro funzione di gioco per bambini.



L'interesse per i cuchi prende consistenza alla fine dell'ottocento ed all'inizio di questo secolo, accentuato soprattutto in questi ultimi vent'anni, ma la sorpresa più confortante, per chi ama questi piccoli oggetti, viene dall'interesse di tutto il mondo per i cuchi. Dall'America Latina, dove il Perù, il Brasile ed il Messico fanno la parte predominante, all'Asia con una produzione che vede impegnate la Turchia, l'India, la Cina, il Giappone tra i centri principali, all'Europa dove si mantiene viva la tradizione in Inghìlterra, in Svezia, in Norvegia, Finlandia, Germania, Francia, Svizzera, Polonia, Ungheria, Romanìa, Bulgaria, Jugoslavia. Grecia, Russia, Portogallo, Spagna, ecc., all'Italia che ha i suoi centri più importanti nell'Emilia, Toscana, nel Lazio, nell'Umbria, in Abruzzo, in Campania, Basilicata, Puglia e soprattutto nel Veneto.



Ed è proprio nelle sagre e nelle fiere che arrivano i cucari, per allestire banchetti dei cuchi alternati ai dolciumi di fattura casalinga. Nell'Altopiano di Asiago a Canove il 25 aprile, per la festa di San Marco, si tiene la sagra del fischietto popolare. Importanti nel Veneto sono stati e sono i cuchi delle Nove; all'inizio piccoli e raffiguranti uccelli, soprattutto galli. Nel tempo la parte suonante si arricchì di raffigurazioni stampate, mentre le dimensioni crebbero fino a guadagnare a questi oggetti il nome di arcicuchi. Il cuco poteva anche avere un serbatoio d'acqua per ottenere un suono più dolce. più modulato, mentre, se la parte destinata al suono la si lasciava a secco, il suono diventava più acuto, con delle variazioni che dipendevano dalle dimensioni della cassa, dall'inclinazione dei beccuccio, e forse dalla stessa creta con cui era stato creato.



Dettagli

Indirizzo

VIA XXVII APRILE, 16, CESUNA, 36010, ROANA, VI

Telefono

0424694283

Telefono Per Prenotazione

0424694283