L'Istituto culturale nasce nel 2004 su impulso della CGIL di Verona per opera dei fondatori R. Calzolari, R. Fasoli, D. Mantovanelli, A. Mastini, P. Nappa e C. Pellegatta. Il 6 novembre 2008 l'Assemblea dei soci approva le modifiche statutarie che portano al cambiamento della ragione sociale da Istituto veronese ricerche economiche sociali - IVRES a Associazione veronese di documentazione, studio e ricerca, biblioteca e archivio storico - IVRES, nel quadro delle associazioni di promozione sociale. Con delibera dell’Assemblea del 9 luglio 2019 IVRES ha aggiornato il proprio statuto secondo le prescrizioni del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117, Codice del Terzo settore; fra modifiche approvate si evidenzia il cambio di denominazione dell’ente con l’integrazione nel nome della sigla “aps”, dando origine a Associazione veronese di documentazione, studio e ricerca, biblioteca e archivio storico - IVRES aps. IVRES aps persegue, come finalità statutarie, la ricerca, lo studio e l'approfondimento delle questioni sociali ed economiche, sollecitando le testimonianze e la memoria di donne e uomini; cura la conservazione, la gestione e la catalogazione degli archivi e di altra documentazione relativa alla storia del Movimento sindacale; gestisce una biblioteca specializzata sul Movimento dei lavoratori. Attualmente la biblioteca aderisce ad ABV - Archivio bibliografico veronese, il catalogo bibliografico on-line del Comune di Verona, e conta circa 7.000 opere monografiche. L'archivio è stato dichiarato di interesse storico particolamente importante ai sensi dell'art. 13, comma 1 del Decreto legislativo 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio ed ha ricevuto la dichiarazione di interesse locale da parte della Giunta regionale ai sensi dell'art. 41 della L.R. 50/1984. Grazie anche al sostegno regionale, IVRES aps ha potuto riordinare parte dei propri fondi, che comprendono, oltre a fascicoli, videotestimonianze, fotografie e manifesti. A partire dal 2010 organizza annualmente attività divulgative in tema di lavoro - mostre itineranti accompagnate da documentari - fra le quali si ricorda Intrecci di fili, carte e memoria: il Lanifico Tiberghien a Verona (2018).