Argilla. Storie di incontri

L’iniziativa prende spunto dalla collezione Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche, costituita da oltre cinquecento reperti provenienti da Ruvo di Puglia, fiorente centro antico nell’attuale provincia di Bari. I vasi, che nel loro insieme forniscono una preziosa testimonianza della cultura della Grecia d’Occidente, furono importati da Atene o prodotti in Puglia e in Lucania tra VI e III secolo a.C. La collezione, originariamente di proprietà della famiglia Caputi che ne evitò la dispersione consegnando ai posteri una raccolta unica e proveniente dal medesimo complesso necropolare, appartiene al patrimonio d’arte della Banca sin dal 1999 ed è conservata nella sua interezza nelle Gallerie d’Italia di Napoli. Il museo di Vicenza è sede di un’attività di valorizzazione incentrata su piccoli nuclei di ceramiche selezionate dalla raccolta e giunta oggi al terzo allestimento, intitolato Argilla. Storie di incontri (dopo Argilla. Storie di viaggi e Argilla. Storie di vasi ospitati negli anni scorsi).


Chiusa il lunedì.


Dettagli

Data / Ora

Dal: 12/10/2023 Al: 08/09/2024
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica: alle 10:00

Location

Palazzo Leoni Montanari

Indirizzo

Contrà Santa Corona, 25

Comune

Vicenza

Provincia

VI

Telefono

(0039) 800167619

Museo correlato

GALLERIE D'ITALIA - PALAZZO LEONI MONTANARI
Musei

GALLERIE D'ITALIA - PALAZZO LEONI MONTANARI

Le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza insieme alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli e alle Gallerie di Piazza Scala a Milano formano le “Gallerie d’Italia”, la rete dei poli museali di Intesa Sanpaolo presenti nel territorio nazionale che accolgono ed espongono le collezioni d'arte appartenenti al Gruppo.La storia di Palazzo Leoni Montanari ha inizio poco oltre la metà del Seicento, quando Giovanni Leoni Montanari fece erigere questa prestigiosa dimora in luogo delle preesistenti fabbriche appartenenti ai Montanari. Non vi sono notizie certe circa gli artefici della costruzione, durata diversi decenni: per la prima fase edilizia è stato fatto il nome di Carlo Borella, già allievo di Antonio Pizzocaro. Il risultato è una sontuosa residenza barocca, caratterizzata da un ricco apparato decorativo modulato sul meraviglioso. Nel 1908 il palazzo venne acquisito dalla Banca Cattolica di Vicenza; passato al Banco Ambrosiano Veneto di cui fu sede di rappresentanza, il Palazzo venne infine trasformato in sede espositiva per volere di Banca Intesa (oggi Intesa Sanpaolo) nel 1999.La collezione di ceramiche attiche e magnogreche è composta da oltre cinquecento reperti provenienti dalla necropoli di Ruvo di Puglia. I vasi, preziosa testimonianza della cultura e dell’arte della Grecia d’Occidente, furono prodotti tra il VI e il III secolo a.C. in Puglia e in Lucania o importati da Atene. All’utilità pratica si somma il valore simbolico e artistico rappresentato dalle scene mitologiche e quotidiane dipinte a figure nere o rosse ceramiche. In due sale al piano nobile del Palazzo vengono presentati a rotazione nuclei di vasi selezionati dalla raccolta, nell’ambito dell’iniziativa Il Tempo dell’Antico. Il progetto si articola in una serie di allestimenti costruiti attorno a un tema suggerito dalle pitture vascolari, che mirano a illustrare i momenti più significativi della vita e della cultura del mondo greco e magnogreco tra V e IV secolo a.C.La collezione di pittura veneta del Settecento, che trova la sua naturale cornice in tre sale al piano nobile del palazzo, illustra tutti i generi pittorici che nel XVIII secolo posero Venezia e la sua scuola al centro della scena artistica internazionale. Il percorso si apre con il “gruppo Longhi”, 14 dipinti di Pietro Longhi e seguaci, che per ampiezza si affianca alle raccolte dei musei veneziani di Ca’ Rezzonico e Querini Stampalia. Vedute e capricci di Canaletto, Luca Carlevarijs, Francesco Guardi, Francesco Zuccarelli, restituiscono l’immagine della Venezia settecentesca e di altre città dell’Italia settentrionale. Chiude idealmente il percorso una sala dedicata alla pittura di storia e di ritratto, in cui è inserito un bozzetto a olio di Giambattista Tiepolo.La collezione di icone russe, tra le più importanti in Occidente, è esposta al piano alto delle Gallerie. La raccolta si distingue per tre aspetti molto significativi: l’ampio arco cronologico, dal Medioevo all’età moderna; la grande varietà di scuole rappresentate (accanto ai centri artistici più noti come Mosca, Novgorod, Pskov, Tver’ e Vladimir, sono documentate le aree provinciali della Russia centrale e settentrionale); infine, il largo spazio dato alle tavole realizzate nel XVIII e XIX secolo, ossia nel periodo successivo alle riforme dello zar Pietro il Grande. Le Gallerie, casa delle icone, svolgono un’opera fondamentale di divulgazione della cultura russa, avvalendosi anche di un annesso centro di studi. (...)