Liceo convitto di Santa Caterina di Venezia 01/01/1807 - 31/12/1850

Il fondo rappresenta, in realtà, una parte residuale del ben più consistente fondo conservato in Archivio di Stato di Venezia chiamato, con denominazione postunitaria, Liceo convitto Marco Foscarini, versato nel 1937 in occasione della soppressione del Convitto nazionale Marco Foscarini (ma non dell’omonimo Liceo ginnasio) per la cessione dei locali all’Opera nazionale Balilla. Il versamento, per via dell’articolata storia istituzionale del complesso scolastico, ha comportato il trasferimento delle carte riguardanti sia il Convitto, dal 1818 in poi, cioè della struttura che si occupava dell’ospitalità degli studenti, sia parte di quelle prodotte dal Liceo (poi Studio filosofico), dal momento che questi, in origine, costituivano un’unica entità giuridica operante sui due fronti, quello sociale e quello didattico-formativo, e un unico produttore d’archivio. Il materiale conservato, nella sua struttura, si presenta pertanto piuttosto lacunoso: se l’arco di vita dell’istituto è coperto quasi interamente dalle date dei documenti del fondo, al suo interno sono evidenti buchi di interi decenni di attività archivistica, oltre che didattica e amministrativa, recuperabile tuttavia grazie alle carte conservate in Archivio di Stato. Del primo “rettorato” della storia dell’ente per esempio, quello dell’abate Traversi, sono documentati solo i primi anni fino all’istituzione, nel 1818, dello Studio filosofico annesso al Liceo convitto: le carte di questo periodo, contenute in due buste, trattano delle questioni più disparate inerenti il Liceo da una parte e il Convitto dall’altra, oltre che offrire qualche traccia archivistica delle classi ginnasiali riservate ai convittori esistenti fino all’istituzione del Ginnasio governativo. Gli anni Venti e Trenta non compaiono nel fondo, che riprende con l’inizio degli anni Quaranta, sotto il “rettorato” di Luigi Della Vecchia, per terminare documentando in modo analitico il periodo rivoluzionario veneziano del 1848-49: in questi anni le materie trattate dai documenti appaiono molto più circoscritte e riguardano esclusivamente le questioni amministrative della struttura che si occupava della didattica, ovvero lo Studio filosofico. Non a caso il provveditore del Liceo convitto qui compare quasi esclusivamente come direttore dello Studio filosofico, cariche che di solito venivano formalmente distinte, ma che nella pratica erano concentrate dal capo dell’istituto, cioè, appunto, il provveditore.

Dettagli

Tipo

Fondo

Datazione

01/01/1807 - 31/12/1850

Consistenza

4 registri, 13 buste

Archivio correlato

Convitto nazionale Marco Foscarini di Venezia
Archivi

Convitto nazionale Marco Foscarini di Venezia

Istituito a Venezia assieme al Liceo di Santa Caterina con decreto vicereale del 14 marzo 1807 per ospitarne gli studenti “foresti”, nel 1850 il Convitto, sopravvissuto alla caduta del Regno d’Italia napoleonico, divenne giuridicamente indipendente. Da questa data, pur conservandosi le originarie finalità educative e la contiguità fisica con il Liceo, ospitato ancora oggi nel complesso del monastero agostiniano di Santa Caterina, la storia del Convitto prese la propria strada. A capo del Liceo, ora provvisto anche di un corso ginnasiale, venne posto un direttore, alla guida del Convitto rimase un provveditore. Come il Liceo, anche il Convitto, passato il Veneto al Regno d’Italia dei Savoia, nel 1867 abbandonò l’antica denominazione per adottare la medesima intitolazione al doge letterato Marco Foscarini; ad esso fu esteso il regolamento per i convitti nazionali già in vigore e il provveditore divenne rettore. Intanto il “Marco Foscarini” poté beneficiare di alcuni lavori di ampliamento e restauro, necessari per soddisfare le esigenze di una popolazione di convittori sempre crescente, attestatasi stabilmente, a fine Ottocento, sopra i 120 ragazzi, ospitati a pagamento o gratuitamente. Era già attiva, annessa al Convitto, una scuola elementare; successivamente si aggiungeranno le scuole medie. Passati i difficili anni della Grande guerra, anche il Convitto veneziano fu incluso nella riforma scolastica in gran parte elaborata da Giovanni Gentile all’inizio degli anni Venti: il Regio decreto del 6 maggio 1923, n. 1054, ridisegnando il piano della nuova istruzione media, sistemò anche l’organizzazione dei convitti nazionali; poco dopo, il Regio decreto del 1° settembre 1925 n. 2009 ne precisò ulteriormente l’organizzazione amministrativa. Il 1937 fu un anno spartiacque: il Convitto venne soppresso, l’Opera nazionale Balilla ne occupò gli spazi installandovi una scuola per giovani marinai, il “Scilla”, collegata al nuovo grande Collegio navale di S. Elena. L’anno fu significativo anche per il suo archivio in quanto le carte prodotte fino ad allora vennero cedute all’Archivio di Stato di Venezia dove tuttora si conservano. Altro cambio di “occupanti” con la costituzione della Repubblica sociale italiana, nel 1943, quando la GNR (Guardia nazionale repubblicana) vi installò una caserma fino alla fine della Repubblica nel 1945. Finita la guerra, il Ministero della Pubblica istruzione manifestò l’intenzione di restituire alla città la sua gloriosa istituzione, ma fino al 1952 aule e camere accolsero i profughi italiani provenienti dalla Venezia-Giulia passata alla Jugoslavia: ad inizio anni Cinquanta poté riprendere l’attività in Fondamenta Briati, ospitato in un edificio del Convitto Orfani di guerra, nell’anno scolastico 1953/54 riaprì i battenti nell’antica struttura di Fondamenta Santa Caterina dopo quasi vent’anni di assenza, nel 1955 si riappropriò interamente della propria sede. Nel 1995, in un periodo di forte flessione delle iscrizioni e nell’ambito di una ristrutturazione del sistema scolastico italiano, il Convitto nazionale, già dotato di scuole elementari e medie, per disposizione ministeriale riunì a sé il Liceo ginnasio Marco Foscarini – che a sua volta aveva annesso il Liceo ginnasio Pietro Orseolo II del Lido – estendendo ad esso la propria personalità giuridica: dopo 150 anni si ricostituì, anche se all’inverso, l’originaria unità. Oggi il “Foscarini” è un modello di istituto scolastico integrato. Ricca la sua offerta formativa, tesa in modo particolare a proiettare i propri studenti in una dimensione sovranazionale: dal 2010, in aggiunta alle scuole di istruzione primaria e al liceo classico ordinamentale, è attivo il nuovo liceo classico europeo; è inoltre intensa l’attività extracurricolare di insegnamento delle lingue straniere e, in base a progetti internazionali, al Convitto sono ospitati numerosi studenti provenienti dalla Cina. Sono numerose anche le attività sportive, su tutte primeggia quella scacchistica. Tra i beni culturali dell’istituto, oltre all’antica e prestigiosa sede, si ricorda il complesso archivistico, la biblioteca antica originariamente costituita dai fondi provenienti da diversi enti religiosi soppressi, e la collezione del gabinettodi fisica, allestita nel 2003 con il recupero della ricca raccolta di strumenti e apparecchiature scientifici del XIX secolo. (...)