Mazzolà 30/11/0002 - 30/11/0002

La documentazione comprende sia corrispondenza di Maria Calzavara e del marito Natale Mazzolà con illustri nomi della cultura contemporanea, sia lettere, manoscritti ed opere collezionati da Maria nel corso delle sue appassionate ricerche foscoliane e nell'ambito dei suoi interessi letterari e artistici novecenteschi. Il fondo si articola in due grandi sezioni, conosciute come “Raccolta foscoliana” e “Appendice”. La “Raccolta foscoliana” comprende: n. 16 lettere autografe del Foscolo (1803-1827); n. 84 lettere autografe di letterati, scienziati, eruditi e patrioti con i quali egli ebbe rapporti di conoscenza; corrispondenza tra la Mazzolà ed il Comitato Foscoliano; edizioni originali delle opere di Foscolo; ristampe; estratti delle opere; lettere e scritti inediti dell’autore; giornali e periodici sulla vita e sulle opere di Foscolo; bibliografia (riviste ed estratti); opere, carteggi, memorie e studi di amici ed amiche del Foscolo; un fascicolo che raccoglie autografi di Leopardi e dell’ambiente leopardiano. L’ “Appendice” novecentesca comprende invece: edizioni moderne originali di diverse opere; lettere autografe di Giuseppe Coletti, Niccolò Tommaseo, Ferdinando Martini, Italo Svevo a Giovanni Comisso (1927-1928), Alfredo Panzini (1914 e 1930), Benedetto Croce (1926 e 1942), Ada Negri (1929), Ugo Ojetti (1925 e 1928) a Martini, Scarpa e Comisso, Grazia Deledda (1027), Sibilla Aleramo (1929), Umberto Saba (1928 e 1929), Filippo Tommaso Marinetti, Giovanni Comisso, Gino Scarpa, Luigi Bailo, Giuseppe Bindoni, Augusto Serena, Eugenio Montale, Carlo Emilio Gadda (1929), Alberto Moravia (1932); lettere autografe ai Mazzolà ma anche ad altri destinatari (principalmente Scarpa e Comisso); lettere di vari autori stranieri a Comisso; lettere, disegni, tavole di pittori (Umberto Boccioni, Anselmo Bucci, Filippo De Pisis etc.); libri a stampa con dedica; lettere autografe di Arturo Martini ed opere edite su di lui; lettere di Nievo, Tommaso Gallarati Scotti, Giuseppe Cesare Abba e Guido Sylva (prigionieri dello Spielberg).

Dettagli

Tipo

Fondo

Datazione

30/11/0002 - 30/11/0002

Consistenza

17 buste

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Calzavara Mazzolà, Maria
Soggetti Produttori Archivi

Calzavara Mazzolà, Maria

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Comune di Treviso. Biblioteca civica Giovanni Comisso
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Comune di Treviso. Biblioteca civica Giovanni Comisso

Il primo nucleo librario della Biblioteca è costituito dal lascito testamentario (1769) del canonico Giuseppe Antonio Bocchi, il quale donò alla città di Treviso 1500 volumi che trovarono provvisoria ospitalità nella Biblioteca Capitolare, così come altre successive donazioni, finché nel 1847 non venne aperta una sede dedicata, nel centro storico di Treviso, in Piazza Maggiore, oggi Piazza dei Signori. In seguito la Biblioteca venne trasferita in una sede ritenuta più confacente alle esigenze di spazi, presso l'edificio dell'ex convento dei Carmelitani Scalzi in Borgo Cavour, appositamente ristrutturato per accoglierla (1879). Nello stesso complesso trovarono posto il Museo trivigiano, il Liceo ginnasio, l'archivio storico e l'Ateneo di Treviso. Si venne così a formare una sorta di polo culturale cittadino sotto la direzione dell'abate Luigi Bailo, insegnante e grande conoscitore di storia locale, nonché collezionista di pezzi artistici e librari di pregio, che diresse biblioteca fino al 1932, anno della sua morte. Da allora la Biblioteca crebbe notevolmente tanto che nel 1990, a fronte di una quantità sempre maggiore di materiale librario confluente nella sede storica, l'Amministrazione comunale provvide all'allestimento di un deposito esterno che si trasformò poi in una vera e propria nuova sede bibliotecaria, nell'edificio già della Gioventù Italiana del Littorio, comunemente noto come GIL o ex GIL, e denominata in seguito Biblioteca di Città Giardino A. Zanzotto. La sede storica della Biblioteca comunale, detta ora Biblioteca di Borgo Cavour, continua invece a connotarsi come la sede bibliotecaria cittadina vocata alla conservazione e valorizzazione delle raccolte e dei fondi di carattere storico e umanistico. Il 28 maggio 2022 la Biblioteca è stata ufficialmente intitolata allo scrittore trevigiano Giovanni Comisso di cui conseva l'archivio personale. (...)