de Lazara 13/12/1200 - 03/03/1868
L'archivio de Lazara riassume in sé i caratteri generali e distintivi degli archivi familiari di antico regime, sia dal punto di vista delle tipologie documentarie conservate sia delle modalità di organizzazione delle carte. Una parte preponderante del ricco patrimonio documentario dei de Lazara del ramo di San Francesco è costituita da documenti che potremmo definire "fondativi" della dinastia e delle sue proprietà: privilegi, concessioni di titoli nobiliari e atti notarili (compravendite, affitti, permute, testamenti e doti). Particolare peso all'interno del fondo hanno poi i fascicoli di cause per questioni ereditarie e patrimoniali, la documentazione di carattere amministrativo e contabile, legata alla gestione delle proprietà di famiglia, e il carteggio, veramente notevole per varietà, consistenza e ampiezza cronologica, nonostante le perdite subite nel tempo. La documentazione più antica, dal Due al Seicento, si conserva in gran parte rilegata in volumi mentre le carte settecentesche sono per lo più ordinate in mazzi. L'archivio conserva inoltre documentazione riconducibile all'attività di membri di altri rami della famiglia (per lo più anteriore al XVII secolo) e di importanti famiglie padovane e vicentine imparentate con i de Lazara, frammista alle carte di famiglia, come nel caso dei documenti Malfatti, Papafava, Capodilista, Orsato e Buzzacarini, o aggregata come fondo autonomo e distinto (Cusiani e Polcastro). Un elemento di assoluto interesse dell'archivio è la presenza di nuclei di carte personali prodotte e raccolte da esponenti della famiglia che si sono distinti in diversi ambiti della vita sociale, politica e culturale della città patavina, tra i quali l'erudito e antiquario numismatico Giovanni de Lazara (1620 - 1690) e l'omonimo discendente, Giovanni (1733 - 1844), collezionista, intellettuale e ispettore alle pitture di Padova.