Liceo ginnasio statale Pietro Orseolo II di Venezia 01/01/1950 - 31/12/1990

Il fondo copre interamente l’arco cronologico della breve esistenza della scuola, dal 1955 al 1990, includendo tipologie documentarie diverse e prevalentemente due tipologie di unità archivistiche: fascicoli e registri. Da una prima analisi della documentazione, e in attesa di un suo riordino, è possibile individuare alcune macro-partizioni tematiche interne al fondo, indipendentemente dall’ordinamento dato alle carte alla loro origine, costruito, come si accennerà, su un criterio misto di classificazione per titoli e di suddivisione cronologica. Sono state individuate le seguenti partizioni: Attività didattica e scolastica, Contabilità, Personale docente e non docente, Studenti  Tutta la documentazione prodotta dalla scuola, siano essi fascicoli o registri, si muove entro questi ambiti. In particolare, il consistente corpus dei registri (104 unità) si colloca all’interno della sezioni Studenti, essendo questi perlopiù registri di voti di esami di maturità, di medie trimestrali, per il ginnasio, per il liceo e, a partire dal 1965, anche per la sezione scientifica di nuova istituzione. Si possono rilevare importanti lacune nella documentazione conservata, impossibile dire se dovute a scarti premeditati, oppure a dispersioni occasionali, magari avvenute al momento del trasloco a fine anni Novanta. La più evidente riguarda il carteggio dell’attività della scuola a partire dall’inizio degli anni Ottanta, ben testimoniato invece per il periodo precedente, a partire almeno dal 1957. Dell’ultima fase di vita autonoma del Liceo Pietro Orseolo II, oltre alle serie dei registri generali e dei voti degli alunni, restano soprattutto i bilanci, i rendiconti e la documentazione contabile.

Dettagli

Tipo

Fondo

Datazione

01/01/1950 - 31/12/1990

Consistenza

104 registri, 39 buste, 5 scatole

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Archivi

Convitto nazionale Marco Foscarini di Venezia

Istituito a Venezia assieme al Liceo di Santa Caterina con decreto vicereale del 14 marzo 1807 per ospitarne gli studenti “foresti”, nel 1850 il Convitto, sopravvissuto alla caduta del Regno d’Italia napoleonico, divenne giuridicamente indipendente. Da questa data, pur conservandosi le originarie finalità educative e la contiguità fisica con il Liceo, ospitato ancora oggi nel complesso del monastero agostiniano di Santa Caterina, la storia del Convitto prese la propria strada. A capo del Liceo, ora provvisto anche di un corso ginnasiale, venne posto un direttore, alla guida del Convitto rimase un provveditore. Come il Liceo, anche il Convitto, passato il Veneto al Regno d’Italia dei Savoia, nel 1867 abbandonò l’antica denominazione per adottare la medesima intitolazione al doge letterato Marco Foscarini; ad esso fu esteso il regolamento per i convitti nazionali già in vigore e il provveditore divenne rettore. Intanto il “Marco Foscarini” poté beneficiare di alcuni lavori di ampliamento e restauro, necessari per soddisfare le esigenze di una popolazione di convittori sempre crescente, attestatasi stabilmente, a fine Ottocento, sopra i 120 ragazzi, ospitati a pagamento o gratuitamente. Era già attiva, annessa al Convitto, una scuola elementare; successivamente si aggiungeranno le scuole medie. Passati i difficili anni della Grande guerra, anche il Convitto veneziano fu incluso nella riforma scolastica in gran parte elaborata da Giovanni Gentile all’inizio degli anni Venti: il Regio decreto del 6 maggio 1923, n. 1054, ridisegnando il piano della nuova istruzione media, sistemò anche l’organizzazione dei convitti nazionali; poco dopo, il Regio decreto del 1° settembre 1925 n. 2009 ne precisò ulteriormente l’organizzazione amministrativa. Il 1937 fu un anno spartiacque: il Convitto venne soppresso, l’Opera nazionale Balilla ne occupò gli spazi installandovi una scuola per giovani marinai, il “Scilla”, collegata al nuovo grande Collegio navale di S. Elena. L’anno fu significativo anche per il suo archivio in quanto le carte prodotte fino ad allora vennero cedute all’Archivio di Stato di Venezia dove tuttora si conservano. Altro cambio di “occupanti” con la costituzione della Repubblica sociale italiana, nel 1943, quando la GNR (Guardia nazionale repubblicana) vi installò una caserma fino alla fine della Repubblica nel 1945. Finita la guerra, il Ministero della Pubblica istruzione manifestò l’intenzione di restituire alla città la sua gloriosa istituzione, ma fino al 1952 aule e camere accolsero i profughi italiani provenienti dalla Venezia-Giulia passata alla Jugoslavia: ad inizio anni Cinquanta poté riprendere l’attività in Fondamenta Briati, ospitato in un edificio del Convitto Orfani di guerra, nell’anno scolastico 1953/54 riaprì i battenti nell’antica struttura di Fondamenta Santa Caterina dopo quasi vent’anni di assenza, nel 1955 si riappropriò interamente della propria sede. Nel 1995, in un periodo di forte flessione delle iscrizioni e nell’ambito di una ristrutturazione del sistema scolastico italiano, il Convitto nazionale, già dotato di scuole elementari e medie, per disposizione ministeriale riunì a sé il Liceo ginnasio Marco Foscarini – che a sua volta aveva annesso il Liceo ginnasio Pietro Orseolo II del Lido – estendendo ad esso la propria personalità giuridica: dopo 150 anni si ricostituì, anche se all’inverso, l’originaria unità. Oggi il “Foscarini” è un modello di istituto scolastico integrato. Ricca la sua offerta formativa, tesa in modo particolare a proiettare i propri studenti in una dimensione sovranazionale: dal 2010, in aggiunta alle scuole di istruzione primaria e al liceo classico ordinamentale, è attivo il nuovo liceo classico europeo; è inoltre intensa l’attività extracurricolare di insegnamento delle lingue straniere e, in base a progetti internazionali, al Convitto sono ospitati numerosi studenti provenienti dalla Cina. Sono numerose anche le attività sportive, su tutte primeggia quella scacchistica. Tra i beni culturali dell’istituto, oltre all’antica e prestigiosa sede, si ricorda il complesso archivistico, la biblioteca antica originariamente costituita dai fondi provenienti da diversi enti religiosi soppressi, e la collezione del gabinettodi fisica, allestita nel 2003 con il recupero della ricca raccolta di strumenti e apparecchiature scientifici del XIX secolo. (...)