Polcastro 01/01/1479 - 31/12/1859
Comprende documentazione residuale dell'archivio della nobile famiglia Polcastro, originariamente parte del complesso archivistico Malmignati e oggi smembrato in più fondi conservati presso diversi istituti (Biblioteca comunale di Lendinara, Archivio di Stato di Padova, Comune di Loreggia, Museo civico etnografico di Stanghella, Getty research institute di Los Angeles), e documentazione riguardante la famiglia Bagarotto, acquisita dai Polcastro in qualità di eredi, presumibilmente dopo il 1760. La documentazione riconducibile ai Polcastro consiste precisamente di: registri contabili (uno relativo a entrate di affitti del 1479 - 1489 e cinque giornali e mastri del 1795 - 1830); un catastico di fine Seicento, con notizie e regesti di documenti del 1260 - 1688 riguardanti i Polcastro; un fascicolo non originale (creato in occasione del riordino del 2015) che raccoglie documenti eterogenei, tra cui molti instrumenti di affrancazione dei secoli XVIII - XIX, alcune lettere e atti processuali. Le carte Bagarotto, comprese tra la fine del Quattrocento e il 1765, riguardano prevalentemente questioni ereditarie per il possesso dei beni del fedecommesso istituito da Marco Bagarotto nel 1554, passati ai Polcastro dopo la morte, nel 1760, dell'ultima discendente legittima della famiglia, Lucrezia di Bartolomeo Bagarotto, e la rinuncia all'eredità del principale avente diritto, Sertorio Orsato Orsati, cugino di Lucrezia (si segnala che tra i beni sottoposti al fedecommesso erano compresi 500 ducati di entrata annua concessi dall'imperatore Carlo V ai "fuoriusciti" padovani al tempo della Lega di Cambrai, somma che ancora figura tra le voci di entrata e spesa nei libri contabili dei Polcastro alla fine del Settecento). Precisamente si tratta di documenti di natura giudiziaria, in prevalenza, e di un registro di contabilità (1696 - 1707) tenuto da Caterina Frigimelica dopo la morte del suocero, Marcantonio Bagarotto.