cornice/ frammento / epoca romana/ sec. II d.C.

La decorazione è infissa nella struttura muraria dell'edificio a Basilica, voluto per raccogliere i reperti di Concordia. Esso fu costruito a partire dal 1885 e allestito secondo i criteri dell'epoca.

Descrizione

Il frammento conserva solo parte di una cornice in marmo costituita da una sottocornice liscia, in cui si individua una modanatura che riprende un motivo a corda semplice. Al di sopra vi è una fascia decorata con delicate bacellature, in cui i margini degli elementi concavi sono rilevati. Il soffitto è liscio e sovrastato da un kyma, esaltato da un motivo ad astragalo che alterna il succedersi di fusarole e perline. Esse sono state realizzate lavorando al trapano un tondello, tanto che tra ogni elemento si rileva la presenza dei "ponticelli". L'ultima parte della cornice è decorata da foglie, realizzate in alcune zone mediante il semplice impiego dello scalpello, mentre in prossimità dell'angolo sinistro, si rileva l'utilizzo del trapano, la cui lavorazione non è stata in alcun modo mascherata, divenendo invece mezzo per realizzare un vivace gioco tra luci e ombre.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Museo Nazionale Concordiese

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

PORTOGRUARO (VENEZIA)

Materia tecnica

marmo/sbozzatura/scalpellatura/a trapano/ lisciatura

Misure

cm 16,2 x 19

Definizione culturale

ambito romano

Link scheda estesa

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MUSEO NAZIONALE CONCORDIESE DI PORTOGRUARO

Il Museo Nazionale Concordiese fu aperto al pubblico il 28 ottobre 1888. La sua collezione raccoglie quasi esclusivamente materiali provenienti dalla colonia di Iulia Concordia, rinvenuti in occasione di scoperte fortuite da parte dei “cavatori” di pietre, durante scavi archeologici regolari o come donazioni da parte di famiglie del luogo (tra tutti la famiglia Muschietti). Nel 1873 avvenne la prima significativa scoperta, a Est di Concordia. Fu l’avvocato Dario Bertolini ad intuirne l’importanza, promuovendo l’ampliamento degli scavi: dalla terra emerse un’intera necropoli tardo antica, poi denominata “sepolcreto dei Militi”. In considerazione del grande numero di iscrizioni dedicate ai soldati. Fu questo l’inizio di una lunga stagione di ricerche e scavi che portò alla redazione della prima pianta della colonia. Per volontà di Bertolini, il Comune di Portogruaro acquisì un terreno di proprietà del Seminario Vescovile e nel 1885 fu posata la prima pietra del futuro Museo Nazionale Concordiese. La struttura del Museo ha la forma di una basilica cristiana a tre navate. L’architettura è evocatrice della prima cristianità di Concordia. L’atrio contiene una scultura trecentesca con Madonna in trono con Bambino e un frammento di rilievo con tre littori in atto processionale. La grande aula contiene statue, mosaici, elementi architettonici, stele funerarie, ritratti e materiale epigrafico, provenienti dalla città di Concordia e dai suoi monumenti. In una sala contigua, a destra dell’entrata, sono conservati ritratti in marmo, elementi decorativi da spazi pubblici e privati di Concordia e monete rinvenute nell’agro concordiese. Al piano superiore alcune vetrine espongono reperti provenienti da raccolte di collezionisti locali o da scavi condotti alla fine dell’Ottocento, da Dario Bertolini. Si tratta di manufatti pertinenti alla frequentazione preromana del sito e alla città romana tra cui alcuni bronzi figurati. Si prosegue poi con materiale minuto diviso per classi: vetri, gemme, ornamenti in ambra, lucerne e altri oggetti di uso quotidiano. A questi si aggiunge una selezione dei numerosi reperti rinvenuti negli scavi condotti più di recente a Concordia. (...)