ara / Marcus Varienus Dotus, con la moglie, di cui è presente il ritratto e il figlio. Accanto, è raffigurato Attis. / epoca romana/ sec. I d.C. (seconda metà)

Marcus Varienus Dotus, con la moglie, di cui è presente il ritratto e il figlio. Accanto, è raffigurato Attis.
Proviene da Morsano al Tagliamento (Pn),è stata rinvenuta in Località Paludo nel 1978 e in seguito acquistata dalla Soprintendenza dal Sig. Luigi Innocente nel 1983.

Descrizione

L'ara è stata realizzata scolpendo un blocco di pietra calcarea. Essa è lavorata di modo che nella parte alta, all'interno di un'edicola, siano contenuti i busti di un uomo e una donna, mentre in basso, all'interno di uno specchio epigrafico si trovasse l'iscrizione, oggi fortemente abrasa, che li identificava. Dei due ritratti si è conservato solo quello della donna, mentre dell'uomo resta solo parte del profilo destro del corpo. La figura femminile ritrae una donna matura, il cui volto porta, nelle guance incavate e nella resa del mento, tutti i difetti dovuti al passare del tempo. Gli occhi sono piccoli, dalle estremità appena rivolte verso il basso. Del naso resta solo un vago accenno del profilo poiché il resto è completamente abraso, mentre la bocca, che si è conservata, ha labbra sottili. La donna indossa una tunica aderente e leggera, mentre tiene le braccia ripiegate in grembo. Accanto alla donna, appoggiato all'edicola, si trova Attis, ritratto con la mano destra portata verso il mento in gesto pensoso e riflessivo.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Museo Nazionale Concordiese

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

PORTOGRUARO (VENEZIA)

Materia tecnica

calcare/sbozzatura/scalpellatura/lisciatura

Misure

cm 149,4 x 48

Definizione culturale

ambito romano

Link scheda estesa

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Il Museo Nazionale Concordiese fu aperto al pubblico il 28 ottobre 1888. La sua collezione raccoglie quasi esclusivamente materiali provenienti dalla colonia di Iulia Concordia, rinvenuti in occasione di scoperte fortuite da parte dei “cavatori” di pietre, durante scavi archeologici regolari o come donazioni da parte di famiglie del luogo (tra tutti la famiglia Muschietti). Nel 1873 avvenne la prima significativa scoperta, a Est di Concordia. Fu l’avvocato Dario Bertolini ad intuirne l’importanza, promuovendo l’ampliamento degli scavi: dalla terra emerse un’intera necropoli tardo antica, poi denominata “sepolcreto dei Militi”. In considerazione del grande numero di iscrizioni dedicate ai soldati. Fu questo l’inizio di una lunga stagione di ricerche e scavi che portò alla redazione della prima pianta della colonia. Per volontà di Bertolini, il Comune di Portogruaro acquisì un terreno di proprietà del Seminario Vescovile e nel 1885 fu posata la prima pietra del futuro Museo Nazionale Concordiese. La struttura del Museo ha la forma di una basilica cristiana a tre navate. L’architettura è evocatrice della prima cristianità di Concordia. L’atrio contiene una scultura trecentesca con Madonna in trono con Bambino e un frammento di rilievo con tre littori in atto processionale. La grande aula contiene statue, mosaici, elementi architettonici, stele funerarie, ritratti e materiale epigrafico, provenienti dalla città di Concordia e dai suoi monumenti. In una sala contigua, a destra dell’entrata, sono conservati ritratti in marmo, elementi decorativi da spazi pubblici e privati di Concordia e monete rinvenute nell’agro concordiese. Al piano superiore alcune vetrine espongono reperti provenienti da raccolte di collezionisti locali o da scavi condotti alla fine dell’Ottocento, da Dario Bertolini. Si tratta di manufatti pertinenti alla frequentazione preromana del sito e alla città romana tra cui alcuni bronzi figurati. Si prosegue poi con materiale minuto diviso per classi: vetri, gemme, ornamenti in ambra, lucerne e altri oggetti di uso quotidiano. A questi si aggiunge una selezione dei numerosi reperti rinvenuti negli scavi condotti più di recente a Concordia. (...)