busto maschile / Adriano / epoca rinascimentale/ sec. XVI d.C.

Adriano
L'opera giunse a Venezia dal Monastero di San Giovanni di Verdara, soppresso per decreto del Senato Veneto nel 1783. Nel 1797 venne portato a Parigi e tornò a Venezia su intercessione di Antonio Canova.

Descrizione

L'opera raffigura un uomo maturo. Il volto, dall'ovale pieno, è rivolto verso sinistra. Esso è caratterizzato dalla presenza di una folta acconciatura, con riccioli chioccioliformi scomposti che aderiscono però alla calotta cranica, senza scostarsene troppo e da una ricca barba che si unisce ai baffi ai lati della bocca. Il viso è contrassegnato dai marcati tratti fisiognomici: si individuano una fronte ampia, solcata da rughe, al di sotto della quale si notano arcate soppraccigliari quasi rettilinee e grandi occhi, dall'espressione vagamente malinconica. Il naso è diritto, la bocca ha labbra sottili. Il busto è nudo.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

VENEZIA (VENEZIA)

Materia tecnica

bronzo

Misure

cm 70

Definizione culturale

ambito rinascimentale/ produzione all'antica

Link scheda estesa

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MUSEO DI PALAZZO GRIMANI
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MUSEO DI PALAZZO GRIMANI

A due passi da campo Santa Maria Formosa, nel cuore di Veneza, sorge Palazzo Grimani, gioiello rinascimentale decantato in passato da viaggiatori, artisti e diplomatici. Il palazzo viene offerto oggi ai visitatori in tutta la sua stupefacente bellezza dopo quasi trent'anni di restauri.Sotto la regìa di Giovanni Grimani, raffinato mecenate, un tradizionale fondaco del Medioevo, sorto per esigenze mercantili, venne trasformato a metà Cinquecento in un originalissimo palazzo a corte colonnata, capolavoro architettonico senza pari in città, secondo la "maniera" romana e fiorentina, l'avanguardia artistica dell'epoca. Il risultato è uno scrigno principesco, sontuosamente decorato con stucchi e affreschi, alla cui realizzazione contribuì una élite di artisti, da Sansovino a Palladio, da Giovanni da Udine a Francesco Salviati.Una dimora storica che è meraviglioso museo di se stessa, ricca di pavimenti a pastellone veneziano illuminati da cromatismi pompeiani, preziosi marmi policromi, volte magnificamente affrescate, una scala a chiocciola attribuita a Palladio e soprattutto una tribuna, dove trovava la sua collocazione ideale una celebre collezione d'archeologia - famosa in tutta Europa e in seguito donata alla Repubblica di Venzia -, disposta scenograficamente in questo sontuoso museo di famiglia ideato da Giovanni. Le allegorie e gli emblemi delle decorazioni raccontano anche l'appassionante e drammatica vicenda personale di quest'ultimo, processato per eresia e infine prosciolto dal Concilio di Trento.Gli splendidi ambienti accolgono oggi, oltre a una selezione di opere archeologiche e pittoriche, il polittico con le Visioni dell'aldilà, capolavoro di Hieronymus Bosch, nonché mostre ed eventi, in un fecondo dialogo con le più varie tendenze dell'arte moderna e contemporanea.Nel sito “Meraviglie di Venezia. Tesori sacri e profani nell’area di S. Marco” realizzato dalla Regione del Veneto nell’ambito del Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio culturale condiviso – SHARED CULTURE, potete fare un tour virtuale nella tribuna Grimani come è adesso.In un’altra sezione del sito potete invece ammirare la Tribuna così come era nel XVI secolo con la collezione di statue antiche raccolte dai Grimani prima che quest’ultima venisse donata allo Stato Veneziano e, trasferita nell’Atrio della Biblioteca Sansoviniana, divenisse lo Statuario Pubblico della Serenissima cioè il nucleo originario delle collezioni dell'attuale Museo Nazionale Archeologico di Venezia. (...)