Valentino Panciera Besarel: dall'archivio al territorio

Il fondo archivistico del celebre scultore Valentino Panciera Besarel (1829-1902) è stato sottoposto a nuovi studi e approfondimenti per attualizzare l’ingente ed eterogenea documentazione e renderla fruibile al pubblico, in modo da creare un legame vivo tra le fonti storiche e le opere d’arte dell’artista, ancora presenti nel territorio bellunese.

Il patrimonio archivistico originario, formato da carteggi, fotografie, disegni, appunti e lettere autografe, è pervenuto alla Fondazione Angelini in quanto lo stesso Giovanni Angelini – da cui trae origine l’omonima Fondazione – ne entrò in possesso tramite la madre Caterina (1867-1947), figlia dello scultore e, a sua volta, sua stretta collaboratrice nell’atelier veneziano di famiglia.

La documentazione rappresenta una fonte inesauribile di notizie, racconti e intrecci che permettono di ricostruire uno spaccato di storia della società durante la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, con approfondimenti sulle committenze dell’autore, sulla sua produzione, sui viaggi e sulle vicende legate alle esposizioni universali d’arte alle quali ebbe modo di partecipare con le sue opere.

Al fine di valorizzare l’archivio, la Fondazione ha dato vita a una WebApp che prevede per l’utenza un percorso virtuale e interattivo con il territorio bellunese, facendo interagire il materiale documentario con le sculture lignee e i monumenti di Valentino attraverso una serie di approfondimenti ai quali hanno collaborato in sinergia la Scuola di Restauro del Centro Consorzi di Sedico, il Comune e i Musei Civici di Belluno, la Magnifica Comunità di Cadore e l’Archivio di Stato di Belluno. 

L’iniziativa, che si è avvalsa della collaborazione con la Regione del Veneto, rientra nel più ampio Progetto regionale Archivi Città Territorio  creato per incentivare una mediazione integrata delle fonti d’archivio.

Ultimo aggiornamento: 04-03-2024