Museo civico di Asolo

Asolo (TV) – Via Regina Cornaro, 74    

Tra il 1923 e il 1927 entra in Museo la prima collezione di opere d'arte del Novecento. Si tratta della donazione di Angela Acquaviva, vedova del pittore cadorino Guglielmo Talamini, che fa pervenire ad Asolo, città cui il marito era molto legato per avervi soggiornato all'epoca della prima guerra mondiale, ben 14 casse di dipinti. Nel 1929 Gianfrancesco Malipiero, allora direttore del Museo, opera una scelta dei dipinti che dal 1927 stazionavano nei magazzini: il Museo di Asolo ne conserva solo una parte mentre i restanti due terzi vengono rispediti alla vedova e andranno a costituire l'esposizione permanente della Magnifica Comunità di Pieve di Cadore. Di quegli stessi anni (1925) è pure l'acquisizione del dipinto di Umberto Moggioli donato da Gustavo Risch.
Dagli anni Cinquanta vengono acquisite dal Museo di Asolo altre opere d'arte tramite acquisti (è del 1957 quello del dipinto di Nino Springolo), cessioni da parte degli stessi autori (per esempio i quadri di Orazio Celeghin e Carlo Dalla Zorza) o donazioni. Tra queste ultime, degna di nota è quella del professor Giuseppe Crema di Bologna che, negli anni 1976-1979, fa pervenire al Museo di Asolo un gruppo di opere tra le quali meritano di essere contate alcune di Giovanni Barbisan, Franco Batacchi, Orazio Celeghin e Toni Benetton.

Bibliografia
Nessuna bibliografia specifica di riferimento

Ultimo aggiornamento: 12-03-2024