Nella località di Lagole, luogo di straordinaria bellezza naturale, alcuni secoli prima della nascita di Cristo fu costruito un santuario da genti paleovenete dedicato alla divinità sanante Trumusiate.
Nella zona di costruzione del santuario sono stati ritrovati reperti archeologici principalmente bronzei: doni votivi tra cui una situla (vaso metallico o in terracotta principalmente utilizzato durante le cerimonie), manici di simpulum (tazze utilizzate per le libagioni durante i sacrifici) e numerosi bronzetti con rappresentazioni umane e incisioni in lingua venetica. Il santuario era dunque il luogo dove la popolazione evocava guarigioni alla divinità dotata di magiche capacità curative. Numerose leggende narrano, inoltre, la presenza nella zona di entità metà umane e metà ferine denominate Anguane, divinità acquatiche che predicono disgrazie e morte.

L'utilizzo terapeutico delle acque di Lagole è continuato anche in epoca romana. Nel periodo medievale, a seguito anche della caduta dell'Impero e con l'avvento del cristianesimo, il luogo perse d'importanza così come le invocazioni alle divinità pagane.

Le proprietà terapeutiche dell'acqua di Làgole, con un contenuto di zolfo eccezionalmente alto (1453 mg/l), sono avallate anche da prove scientifiche. L'osservazione dei dati consente di confermare che l'acqua di Làgole è particolarmente ricca di solfati, di bicarbonati, di calcio e di magnesio. La sua composizione chimica giustifica il fatto che nella tradizione popolare l'acqua di Làgole venga considerata ricca di proprietà terapeutiche.

 Valore di pH dell'acqua di Làgole: 7,28 (valore determnato dall'ARPAV)
 Valore medio di pH delle altre acque: 7,4 (media dei valori delle acque minerali commerciali)