Pollicinum. Museo Polesine. Una nuova narrazione per i musei della provincia di Rovigo

Pollicinum. Museo Polesine. Una nuova narrazione per i musei della provincia di Rovigo

MuSST#2 -Musei e Sviluppo dei Sistemi Territoriali - Polesine
Uno sguardo inedito sulla “Terra tra due Fiumi”

Pollicinum - Museo Polesine 
Una nuova narrazione per i musei della provincia di Rovigo: mito, natura, storia contemporanea attraverso rinnovati strumenti per rilanciare il turismo in un territorio magico com'è il Polesine.

Il Polesine è una terra magica, addirittura mitologica. Forse non tutti infatti sanno che la mitologia greca, ripresa mirabilmente nelle Metamorfosi di Ovidio, narra che Fetonte, figlio di Helios, volendo dimostrare ai suoi amici di essere il figlio del Dio del Sole combinò un bel guaio che però divenne la fortuna di queste terre. 

Incapace di manovrare il carro del Sole, Fetonte arrivò infatti ad avvicinarsi troppo alla terra bruciando ogni cosa. Zeus allora lo punì folgorandolo e facendolo precipitare nelle acque dell'Eridano, il fiume Po. Le Elettridi, sorelle di Fetonte, piansero il loro fratello morto e Zeus, impietosito, le trasformò in pioppi e le loro lacrime in gocce d’ambra. 


Da qui nasce il territorio polesano fatto di terra, acqua, cielo, natura, ambra. 
Elementi che sono protagonisti di “Pollìcinum MUSEO POLESINE”, una rete di musei di questa terra tra due fiumi, l’Adige e il Po, che diventa anche occasione del prossimo viaggio da programmare per visitare le bellezze di un territorio così unico e speciale.


Territorio che propone per esempio Adria, importante porto etrusco, snodo commerciale degli scambi tra Baltico e Mediterraneo, lungo la Via dell’Ambra (Elektron in greco), luogo di incontro di Greci, Etruschi, antichi Veneti, genti celtiche e poi Romani, testimoniato da innumerevoli reperti di grande pregio custoditi nel Museo Archeologico Nazionale.

O ancora, il ricordo delle grandi civiltà sorte lungo i fiumi nel Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, le gesta di uomini che hanno cambiato l’Italia nel Museo del Risorgimento a Lendinara, o che addirittura hanno dato la loro vita per la libertà come Giacomo Matteotti, la cui Casa-Museo a Fratta Polesine è Monumento Nazionale. 

Il Polesine poi sorprende quando in un solo luogo avvicina i tempi di Omero a quelli di Palladio, come accade visitando il Museo Archeologico di Fratta Polesine, ospitato nelle barchesse di Villa Badoèr patrimonio UNESCO, oppure quando racconta la storia dello Spettacolo Popolare itinerante nel Museo della Giostra di Bergantino, rivelando le abilità artigianali della sua popolazione che oggi stringe le mani all’ingegneria aerospaziale, diventando il Distretto della Giostra più importante del Veneto e firmando i fuochi d’artificio della festa del Redentore di Venezia. 

Ecco perché il Polesine, è terra da scoprire, terra magica che mostra il passato grazie a migliaia di reperti archeologici ed etnografici che, come i sassolini bianchi della favola, guidano verso casa, verso la comprensione del presente. Una funzione di guida testimoniata proprio dalla presenza di 26 siti museali in una terra che conta 240.000 abitanti, una densità museale per abitante di indubbio rilievo.

Da qui il progetto di valorizzazione della rete “Museo Polesine” e il nuovo nome Pollìcinum che etimologicamente rimanda a “polykenòs” ossia “terre emerse tra molti vuoti”; vuoti sì, ma pieni di mille gocce d’acqua che riempiono mille polle.

Un progetto turistico, culturale e artistico che mette in luce una terra che mai come oggi si prende cura dell’animo umano, una terra che si sposa con l’acqua e abbraccia il viandante, una terra che accoglie nell’intimità dei focolari domestici dove s’incontrano ancora grandi narratori viventi.

Di qui la nuova mappa, gli itinerari e un primo videoclip “Pollìcinum Museo Polesine 90 secondi”, girato nei musei della provincia di Rovigo e nel paesaggio che li circonda senza seguire canoni didascalici, ma piuttosto facendo risaltare le tracce mitologiche e la forza della voce della natura.  A supporto e complemento di questo enorme lavoro: l’inserimento di tutti i musei nella libera Enciclopedia di Wikipedia e la realizzazione di siti web dei musei più importanti. 

Questi primi strumenti (off/online) aiutano il visitatore a scoprire il patrimonio storico del Polesine diffuso in segreti del territorio e a pianificare il proprio viaggio lento alla scoperta di un Polesine inedito.

Una novità nata in occasione della seconda edizione di MuSST - Musei e Sviluppo Sistemi Territoriali, e realizzata grazie al progetto “Musei tra Adige e Po”, frutto di un’intesa che unisce la Direzione Regionale Musei del Veneto (MiBACT), la Regione del Veneto, la Provincia di Rovigo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e di Rovigo per la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione di progetti di sviluppo locale.

 L’approccio di lavoro “partecipato”, avviato nel 2020 e in corso per tutto il 2021, coinvolge più soggetti: dal CPPSAE (Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici) ad ICOM (International Council of Museums), da Rovigo Convention & Visitors Bureau (Promozione culturale e turistica) ad un team di giovani creativi e artisti. 


Dopo l'anticipazione alla stampa delle azioni svolte nel 2020, gli strumenti turistici verranno presentati ufficialmente alla BIT la Borsa internazionale del turismo 2021 – previsto dal 13 al 15 maggio in fiera a Milano, evento più importante della promozione turistica italiana.

Link cultura veneto > la tua regione 
MUSST Musei tra Adige e Po 

 

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Data

26/02/2021