Bassi Elena 16/05/1912 - 21/06/1999

La documentazione testimonia la vita e l'opera di Elena Bassi in qualità di storico dell'arte, direttrice dell'Accademia di belle arti di Venezia e donna impegnata in ambito politico e sociale. Nelle carte si ritrova pertanto testimonianza dei temi che sono stati oggetto privilegiato dei suoi studi e dei suoi interessi, principalmente la storia dell'arte e l'architettura ma anche l'impegno sociale e civile. L'archivio comprende materiali eterogenei: carte manoscritte e dattiloscritte, corrispondenza, articoli a stampa, periodici, diapositive, negativi e positivi di fotografie.

Dettagli

Tipo

Fondo

Datazione

16/05/1912 - 21/06/1999

Consistenza

36 buste, 1 rotolo, 1 scatola, 5 cartelle

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Bassi, Elena
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Bassi, Elena

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Accademia di belle arti di Venezia
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Accademia di belle arti di Venezia

L'Accademia di pittura e scultura venne ufficialmente istituita dal Senato veneto con il decreto del 24 settembre 1750 su istanza dei Riformatori allo studio di Padova. Venne pertanto inizialmente concesso un locale ai giovani che volevano riunirsi a dipingere presso il "Fonteghetto" o Fondaco delle farine, a San Marco, sotto la direzione di Giambattista Piazzetta. Nel 1756 i Riformatori allo studio di Padova approvarono lo statuto dell'Accademia, di cui primo presidente fu Giambattista Tiepolo. Nel 1767 venne istituita la scuola di architettura a integrazione dell'insegnamento della scultura e della pittura. Gli anni successivi alla caduta della Repubblica furono caratterizzati da ristrettezze economiche e da carenze organizzative. Nel 1807 l'Accademia di pittura, scultura e architettura venne riformata in Accademia reale di belle arti e venne trasferita nel complesso del convento di Santa Maria della Carità, soppresso per decreto napoleonico, non più adibito al culto e restaurato da Giannantonio Selva. In questi anni l'Accademia venne anche individuata come l'istituto più idoneo a conservare le opere d'arte provenienti dagli enti ecclesiastici soppressi e dalle magistrature repubblicane veneziane, e ad ospitare le statue della Galleria Farsetti. La collezione d'arte così raccolta, soprattutto grazie all'opera di Leopoldo Cicognara, aveva una funzione eminentemente didattica e rappresentò il nucleo originario del museo delle Gallerie dell'Accademia, aperte al pubblico nel 1817. Accanto alla didattica, alla promozione e alla conservazione delle opere d'arte, l'Accademia svolgeva funzioni di supervisione sui pubblici monumenti e sui restauri a Venezia e nell'intera regione. Lo statuto e il nuovo regolamento pubblicati nel 1842 portarono sensibili modifiche all'organizzazione scolastica e amministrativa ribadendo che accanto allo scopo di promuovere le belle arti, l'Accademia doveva dare pareri e consulenza al Governo su quanto atteneva i monumenti pubblici. Fino al 1878 il Collegio degli accademici e la Scuola furono strettamente uniti, in seguito invece si accentuò la divisione tra le due entità soprattutto con l'affidamento nel 1879 della Soprintendenza delle Gallerie al Collegio. Qualche anno più tardi, il decreto del 13 marzo 1882 stabilì che Gallerie, Pinacoteche e Musei archeologici annessi alle Università, alle Accademie e Istituti di belle arti divenissero amministrazioni autonome. Nel 1918 fu quindi elaborato un nuovo regolamento dell'Accademia sulla base di quello del 1878, prevedendo l'istituzione di un Liceo artistico e una maggior attenzione alle materie culturali. Nel 2005 l'Accademia venne trasferita dalla sede della Carità al complesso cinquecentesco dell'Ospedale degli Incurabili alle Zattere, appositamente restaurato. In linea con la riforma delle Accademie varata nel 1999, nel 2008 l'Accademia di Venezia ha ampliato la propria offerta formativa aprendo la Scuola di Nuove tecnologie dell'arte che trova sede nella succursale dell'Isola di San Servolo. (...)