Chiesa Arcipretale di Santo Stefano, Papa e Martire - Stienta RO
Chiesa Arcipretale di Santo Stefano, Papa e Martire - facciata
© Diocesi di Adria-Rovigo
Chiesa Arcipretale di Santo Stefano, Papa e Martire - facciata
© Diocesi di Adria-Rovigo
Statua della Madonna Immacolata 1813 ambito veneto pietra tenera cm 168 x 55 x 51
© Diocesi di Adria-Rovigo
Chiesa Arcipretale di Santo Stefano, Papa e Martire - Interno
© Diocesi di Adria-Rovigo
Altare maggiore sec. XVIII ambito veneto-emiliano marmi vari cm 458 x 480 x 293
© Diocesi di Adria-Rovigo
Fonte battesimale 1453 ambito veneto marmo rosso di Verona cm 94 x 85
© Diocesi di Adria-Rovigo
Crocifisso processionale sec. XVIII ambito veneto legno dipinto e dorato cm 213 x 131
© Diocesi di Adria-Rovigo
Dipinto con Martirio di Santo Stefano sec. XVIII scuola emiliana olio su tela cm 310 x 195 formato centinato
© Diocesi di Adria - Rovigo
Dipinto di Santa Rita con Santo e due fanciulli 1942 Antonio Maria Nardi (1897 - 1973) olio su tela cm 304 x 180.5 formato centinato
© Diocesi di Adria - Rovigo
I quattro rifacimenti della chiesa arcipretale di S. Stefano, papa e martire seguono da vicino la storia e l'evoluzione della parrocchia di Stienta.
Già prima dell'anno mille esisteva un edificio, distrutto purtroppo dalle nefaste rotte di Ficarolo.
Dalla visita del Beato Giovanni Tavelli da Tossignano (1434) e dalle due successive (1591 e 1602) del vescovo Giovanni Maria Fontana abbiamo testimonianza di una nuova chiesa, che sarà sottoposta tuttavia a ristrutturazioni ed ampliamenti nel 1616 ad opera dell'arciprete don Michele Cibardi.
Permarranno comunque, e per ben oltre un secolo, notevoli problemi di staticità dovuti anche alla qualità dei materiali impiegati, tant'è vero che il 21 settembre 1791, sostenuto dall'appoggio e dalla generosità della popolazione, l'arciprete don Giuseppe Caducci benedirà la posa della prima pietra di un nuovo tempio, la cui consacrazione avverrà nel settembre 1799, alla presenza dell' arcivescovo di Ferrara cardinale Mattei.
Negli ultimi due secoli sono stati completati il pavimento, gli altari e rifinito l'interno con decorazioni dipinte del pittore bolognese A. M. Nardi (1932).
Durante la seconda guerra mondiale l'edificio ha subito gravissimi danni alla facciata, al tetto, al soffitto ed alla torre campanaria.
L'opera di restauro si è protratta nel tempo ed il campanile, ricostruito nello stesso luogo e secondo le linee e le proporzioni del progetto originario, fu inaugurato il 17 dicembre 1966.
La facciata della chiesa, divisa in due ordini da un cornicione dentellato, intercalata da lesene, presenta un timpano triangolare a dentelli ed un portale.
Una colonna con la statua della Madonna Immacolata (1813), un tempo collocata nella piazza, si trova ora davanti alla chiesa, sulla sinistra.
L'interno è ad aula con ampio presbiterio, al centro del quale si erge il settecentesco altare maggiore in marmi vari, mentre alle pareti sono disposti sei altari laterali.
In fondo alla navata, sulla sinistra, è stato posto in anni recenti l'antico fonte battesimale in marmo rosso di Verona, datato 1453, sulla destra invece vi è un pregevole Crocifisso processionale in legno dipinto e dorato, opera di ambito veneto del XVIII secolo.
Nell'abside, contornata da una fastosa cornice, è collocata la pala col Martirio di Santo Stefano di scuola emiliana (sec. XVIII).
Del già citato pittore bolognese A. M. Nardi (1897-1973) rimangono ancora alcune opere: ai lati del presbiterio, due affreschi raffiguranti i quattro Evangelisti; sopra la bussola d'entrata il Cristo risorto; nella cappella di S.Rita da Cascia, a sinistra del presbiterio, la grande pala centinata di Santa Rita con S.Vincenzo e due fanciulli (1942) e le vetrate istoriate (su disegno dello stesso pittore) con i Sacramenti della Penitenza e dell'Eucarestia.