Nel XVIII secolo, a Venezia, risultavano praticare quest’arte 1200 persone distribuite in 350 botteghe. Sulla facciata dell’edificio si trovano rappresentazioni di calzature e un’immagine di San Marco che guarisce San Aniano, patrono veneziano dei calzolai, richiamando, quindi, l’ordine di cui era sede. Un bassorilievo èattribuito allo scultore e architetto Pietro Lombardo.
Dopo la soppressione dell’ordine, la proprietà dell’edificio passa prima a privati e poi, a fine Novecento, al Comune di Venezia che trasforma la struttura nella biblioteca di quartiere di San Tomà. Oggi sono ancora visibili tracce di affreschi anonimi del XV secolo che comprendono un’Annunciazione e alcuni santi.