Archivio Francesco Pasinetti

Il fondo, costituito dai materiali ritrovati da Giovanni Soccol nella casa veneziana di Francesco Pasinetti miracolosamente salvati dall'incendio che aveva devastato l'abitazione, è stato lasciato dal fratello Pier Maria e dalla vedova Loredana Balboni all'Archivio Carlo Montanaro che nel tempo ha acquisito, per acquisto o scambio, altri materiali cartacei prodotti o attinenti a Pasinetti.

Francesco Pasinetti (1911-1949) nasce a Venezia in una famiglia benestante, sensibile alla cultura e all'arte.

Il nonno materno, Guglielmo Ciardi, è un importante pittore paesaggista della seconda metà dell'Ottocento, e con la zia, Emma Ciardi, anch'essa affermata pittrice, stabilirà fin da giovanissimo un forte legame affettivo e artistico.

Ancora adolescente condivide con il fratello minore, Pier Maria, l'interesse per attività teatrali e culturali.

Si laurea in Lettere all'Università di Padova nel 1933 con la prima tesi in Italia sul cinema come forma d'arte contemporanea; cinefilo appassionato, si occupa sin dal 1931 di critica, collaborando con prestigiose riviste e quotidiani.

Nel 1937 si trasferisce a Roma dove sviluppa la sua carriera di docente, critico, sceneggiatore e regista.

Nel 1943 torna a Venezia dove, tra l’altro, realizzerà una serie di documentari sulla città (Torcello, Venezia in festa, Il palazzo dei Dogi, Il giorno della Salute e Città sull’acqua).

Durante gli ultimi anni di attività, Pasinetti alterna soggiorni a Venezia e a Roma dove, nel 1948, viene nominato direttore del Centro sperimentale di cinematografia. 

Al momento del lascito i documenti fotografici del suo archivio erano conservati in scatole coeve di varie dimensioni identificate da annotazioni manoscritte che ne indicavano i soggetti prevalenti.

Successivamente, ai fini di una migliore conservazione, il materiale è stato condizionato in nuovi contenitori mantenendo l'originaria organizzazione voluta da Pasinetti, quindi numerato e inventariato.

Le brevi note manoscritte apposte sui contenitori originali dei documenti fotografici hanno aiutato a identificare i macro nuclei tematici presenti nel fondo in cui il tema di Venezia figura in modo particolare nelle sezioni "Venezia minore", "Isole e laguna di Venezia", "Si gira F.P. - Si gira I film - Città bianca”.

Nel 2017 è stato pubblicato il volume Francesco Pasinetti. Questa è Venezia. 1943 il quale presenta una selezionata rassegna di immagini a tema veneziano tratte dal fondo fotografico.

Nel Catalogo regionale dei Beni culturali sono stati catalogati 170 documenti fotografici appartenenti alla sezione del fondo “Venezia minore”.

Percorsi in cui la tappa è presente

Obiettivo Venezia: la città negli archivi fotografici
Percorso culturale

Obiettivo Venezia: la città negli archivi fotografici

Venezia è forse la città più fotografata al mondo. Fin dalla fine dell’Ottocento Venezia è stata immortalata negli scatti di molti fotografi che hanno saputo cogliere gli eccezionali aspetti artistici, monumentali e paesaggistici presenti nella città lagunare ma anche i momenti più quotidiani e popolari della sua vita ordinaria.