Malgrado ciò l’alchimia continuò a suscitare l’interesse di principi e degli stessi religiosi, alcuni dei quali la praticarono. Tra questi vi fu il sacerdote veneziano Giovanni Agostino Panteo, che nel 1518 pubblicò a Venezia l’Ars transmutationis metallicae, prima opera in materia a essere stampata in Italia, con il permesso del Consiglio dei Dieci e dedica a Leone X. Nel 1530 veniva pubblicata un’altra sua opera, la Voarchadumia contra Alchimiam, che presenta la creazione del mondo come un processo alchemico e il lavoro dell’alchimista simile a quello di Dio: l’opera include anche una raccolta di ricette e 11 xilografie raffiguranti strumenti e pratiche metallurgiche.
Il manoscritto della Bertoliana è una copia dell’edizione a stampa di quest’ultima opera, di poco posteriore: la copia a mano era talvolta più economica. Esemplari a stampa delle opere di Panteo sono conservate al Seminario Vescovile di Padova, alla Fondazione Cini e alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, si veda: https://opac.sbn.it/