Rodari 31/01/1605 - 08/07/1805

Comprende in prevalenza fascicoli processuali, contratti di compravendita e affitto di proprietà, carte contabili e di amministrazione. Sono inoltre presenti un centinaio di lettere e documenti riconducibili all'attività di singoli membri della famiglia: Antonio (1650 ante - 1730) e Ludovica Candida Paolina (1740 ante - 1805). Del primo si conserva documentazione legata agli incarichi pubblici svolti per il Comune di Lendinara mentre di Paolina due copialettere. Scarsamente documentate risultano le principali attività economiche della famiglia, costituite dall'allevamento e dal commercio di bestiame, circostanza che prova il carattere lacunoso del fondo. Inoltre, è presente documentazione della famiglia Cattaneo, relativa per lo più a proprietà Cattaneo acquisite al patrimonio dei Rodari per vie matrimoniali.

Dettagli

Tipo

Fondo

Datazione

31/01/1605 - 08/07/1805

Consistenza

17 registri, 5 vacchette, 1 filza, 112 fascicoli

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Comune di Lendinara. Biblioteca comunale Gaetano Baccari
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Comune di Lendinara. Biblioteca comunale Gaetano Baccari

Il 23 agosto 1787 l'assemblea municipale di Lendinara stabilì, con proprio decreto, di assegnare a don Gaetano Baccari (1752 - 1839) un contributo annuo di 20 ducati per l'incremento della sua biblioteca personale, da quel momento considerata "pubblica libreria" a disposizione dei lendinaresi, sebbene formalmente ancora di proprietà del sacerdote e bibliofilo lendinarese. Primo bibliotecario "pubblico", come si legge nel decreto, fu lo stesso Baccari, ideatore e principale sostenitore della nascita dell'istituto, il quale ricoprì l'incarico fino alla morte. La cessione al Comune di Lendinara della raccolta di Baccari, costituita da 7381 volumi, venne ufficializzata, con atto notarile, il 6 dicembre 1834. Espressione dello spirito culturale illuminista, perlomeno dal punto di vista delle finalità pubbliche per cui venne istituita, la Biblioteca ha avuto numerosi sedi: casa Mischiatti, casa Lonigo (attuale Ca' Dolfin Marchiori, dal 1832), scuola tecnica di via San Francesco (dal 1875), sede della Società operaia di mutuo soccorso in via Garibaldi (dal 1896), Palazzo Perolari Malmignati (dal 1928), Palazzo Malmignati Conti Boldrin (dal 1943 a oggi). A partire dall'Ottocento il suo patrimonio si è notevolmente arricchito grazie a numerosi doni o acquisti di fondi librari privati e di ordini religiosi soppressi, tra cui le biblioteche dei Cappuccini di Lendinara (ante 1869), della Società operaia di mutuo soccorso (1940), delle famiglie Brillo Gherardini (1865) e Perolari Malmignati e di Giulio Conti (1872), Repossi (1878), Brunetto Boldrin (1941 circa), Antonio Cappellini (1958), Pietro Frizziero (2015) e Gianfranco Martini (2016). Nel 1981 la Biblioteca è stata intitolata a don Gaetano Baccari. Attualmente il suo patrimonio librario è stimato a oltre 24.000 volumi, di cui 10.000 circa conservati nella sezione antica (compresi 19 incunaboli e 837 cinquecentine) e 13.000 circa nella sezione moderna. Inoltre, l'istituto conserva e rende fruibili al pubblico l'archivio storico del Comune (trasferito a Palazzo Malmignati Conti Boldrin nel 1990) e diversi fondi fotografici e archivistici personali e di famiglia. Di recente la Biblioteca è entrata a far parte, con il Museo del Risorgimento in Polesine (aperto al pubblico il 22 ottobre 2016) e il Museo degli artisti polesani (in via di costituzione), del polo culturale cittadino "Cittadella della cultura", inaugurato il 23 maggio 2015, con sede presso Palazzo Malmignati Conti Boldrin. (...)