MUSEO GIPSOTECA ANTONIO CANOVA

http://daticultura.regione.veneto.it/data/veneto/cbcv/museum/11962 <http://daticultura.regione.veneto.it/onto/veneto/cbcv/Museo>

SI 

The word “gypsotheca” comes from Old Greek and means “collection of plasters”. The one in Possagno is the largest monographic Gypsotheca in Europe. Bishop Giovanni Battista Sartori, stepbrother of Antonio Canova, decided to erect a building that could worthily host all the works of art that were found in the Roman workshop of Via delle Colonnette after the artist’s death. In 1829, all the sculptures left Rome and, departing from a boat in Civitavecchia, reached Marghera two weeks later. From the Venetian port, the artworks were taken to Possagno by cart.

The building was designed by the Venetian architect Francesco Lazzari to reproduce the setup of the artworks inside the artist’s atelier. The construction works began in 1834 under the direction of Giovanno Zardo and were completed in 1836. The setup was finalized in 1844, after Pasino Tonin, first curator of the Gypsotheca, had concluded his careful restoration of the sculptures.

In 1917, during the First World War, a shell broke through the roof of the Gypsotheca: some plaster casts were destroyed completely and dozens were ruined. The great restoration work undertaken by Stefano and Siro Serafin, father and son, made the Gypsotheca re-flourish and, in 1922, the Museum opened its doors again.

At the outbreak of the Second World War, in order to avoid further damages caused by possible bombings, the Gypsotheca was emptied partially: the statues were transferred and stored inside the Temple of Possagno, where they remained until 1946. The current setup aims at respecting the essence of the Museum that Giovanni Battista Sartori had imagined, the changes that were caused by the World Wars and the contribution of Carlo Scarpa, dating back to 1957.


Image gallery

"Canova: l'arte guarita". The video is dedicated to the Gypsotheque of Possagno and to the works of Antonio Canova, damaged during the bombings in December 1917 and to the restoration of some masterpieces.

 

Nella città natale di Antonio Canova (sculture e pittore, Possagno 1 novembre 1757 – Venezia 13 ottobre 1822), un complesso che racconta la vita e le opere del grande artista veneto. Il “complesso canoviano” è composto dalla gypsoteca, dall’abitazione, dalla biblioteca e l’archivio storico con la verde cornice del giardino, il frutteto (Brolo) e il parco.
La Gypsoteca, progettata dall’arch. Francesco Lazzari di Venezia, fu soggetta a diversi interventi di restauro ed ampliamento. Tra questi il contributo dell’arch. Carlo Scarpa, incaricato dalla Soprintendenza nel 1955 di progettare un nuovo padiglione.
Nella Gypsoteca, le copie in gesso dei marmi originali diffusi nel mondo, narrano l’eleganza, l’armonia e l’equilibrio che valsero il prestigio e la fama dell’attività scultorea del Canova. Il vescovo Giovanni Battista Sartori, suo fratellastro, si preoccupò di traferire qui, fin dal 1829, tutti i modelli che si trovavano nello Studio romano alla morte di Antonio.
La casa natale custodisce alcuni mobili originali del primo Ottocento e restituisce attraverso dipinti, incisioni, disegni, marmi e strumenti da lavoro, ma anche libri e vestiti, l’atmosfera di quell’epoca e le diverse sfaccettature della personalità dell’artista, tra i maggiori esponenti del Neoclassicismo.
Si possono ammirare la camera dove nacque, il seminterrato in cui è allestito lo Studio di scultura, la Torretta che egli stesso fece costruire, arredata a biblioteca, dove dipinse la Pala della Deposizione che si trova nel Tempio progettato dallo stesso Canova come chiesa del paese, poco distante dalla casa.
L’edificio fu ristrutturato dallo stesso Canova tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, 
La biblioteca è divisa in tre settori: gli oltre 5000 volumi, donati dal prof. Massimiliano Pavan (1920-1991), docente di Storia Antica all’Università La Sapienza di Roma, che trattano argomenti di storia dell’arte, archeologia, letteratura e testi legati al mondo classico. Il secondo settore è rappresentato dai volumi donati dalla prof.ssa Elena Bassi (1911–1999), ricercatrice e studiosa di Antonio Canova nonché docente e direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, con libri relativi soprattutto alla cultura artistica veneziana. Infine, il terzo composto dalla biblioteca canoviana, comprende migliaia di volumi sulla cultura, la vita e le opere di Canova.
 

Galleria immagini

"Canova: l'arte guarita".  Il filmato è dedicato alla Gipsoteca di Possagno e alle opere di Antonio Canova, danneggiate durante i bombardamenti nel mese di dicembre 1917 e al ripristino di alcuni capolavori.

 
11962 
MUSEO GIPSOTECA ANTONIO CANOVA 
MUSEO GIPSOTECA ANTONIO CANOVA 

data from the linked data cloud