MUSEO PALEONTOLOGICO "RINALDO ZARDINI"

The "Rinaldo Zardini" Palaeontological Museum opened in August 1975.
Its glass showcases contain millions of years of history of life on earth. A history that can be imagined by strolling among the thousands of different shapes of marine life, petrified by time, that testify to the geological and morphological evolution of this area.

This is one of the largest collections of fossils in existence today: shells of marine invertebrates, corals, sponges and the fossils of numerous animals. The fine limestone silt that covered them, provided protection against external aggression - some have even preserved their original chemical structure.
The specimens collected by the Ampezzo researcher throughout the Dolomite area that surrounds Cortina were subsequently carefully catalogued. Each was named, with an indication of where it was found and other data.

Interest in the collection has gradually grown and experts from all over the world have visited the museum, created thanks to the enthusiasm of an amateur and which has stimulated widespread curiosity.
Over the years in fact, the collection has been extended by other researchers, who have brought to light new and precious specimens of fossils, including plants. These extremely interesting finds keep open the road to scientific knowledge.
The palaeontological museum thus comes increasingly nearer to completion, a living entity in continuous evolution.

Image gallery

Il Museo Paleontologico "Rinaldo Zardini" è stato inaugurato nell'agosto del 1975.
Nelle sue vetrine sono racchiusi milioni di anni di storia della vita sulla terra. Una storia che si può immaginare vagando con occhio attento tra le mille forme di creature marine che, pietrificate dal tempo, testimoniano l'evoluzione geologica e morfologica di questo territorio.

Si tratta di una delle più consistenti collezioni di fossili oggi esistenti: gusci di invertebrati marini, coralli, spugne, fossili d'innumerevoli animali. Il fine limo calcareo che li ha coperti ha permesso che non venissero influenzati da fattori esterni: alcuni hanno conservato addirittura la loro struttura chimica originaria.
Gli esemplari, raccolti dal ricercatore ampezzano in tutta l'area delle Dolomiti che circondano Cortina, sono stati poi da lui meticolosamente catalogati. Di ognuno è stata indicata la denominazione, il luogo di ritrovamento e i dati del ricercatore.

L'interesse per la collezione si è accresciuto sempre più e studiosi di tutto il mondo hanno visitato il museo che, nato dalla passione di un dilettante geniale, ha spronato la curiosità di molti.
Nel corso degli anni, infatti, la raccolta si è arricchita per merito di altri appassionati, che hanno portato alla luce nuovi e assai preziosi esemplari di fossili, anche vegetali. Questi interessantissimi ritrovamenti tengono ancora aperta la strada della conoscenza scientifica.
Il museo paleontologico, sempre più completo, risulta così un'entità viva e in continua evoluzione.

Galleria immagini