GALLERIE DELL'ACCADEMIA

http://daticultura.regione.veneto.it/data/veneto/cbcv/museum/11282 <http://daticultura.regione.veneto.it/onto/veneto/cbcv/Museo>

SI 

The Accademia Galleries in Venice reprehesent, as the Brera Academy in Milan and the Picture Gallery in Bologna, one of the most important cases of XIX century museums in Italy.

At the end of the XVIII century, many of the Venetian public magistratures and religious congregations were suppressed and a large amount of art works was confiscated from public palaces, churches, convents and frateries. On this occasion, many important Venetian paintings realized between the XIV and the XVIII centuries were located inside the complex of St. Mary of Charity, new seat of the Venetian Academy of Arts.

This new complex opened for the first time to the public for a little period of time in 1817, after the restoration and refurbishing of the buildings supervised by the architect Giannantonio Selva. This opening saw a great number of visitors inside the rooms of the museum. At first, it was established to buy some works of art from other Italian and foreign painting schools, in order to grant a complete artistic education to the students of the Academy but at the end of the XIX century, as the educational interest decreased, the Venetian production was privileged. This was the beginning of the great and homogeneous collection of masterpieces of Venetian and Veneto painting school that the Accademia Galleries in Venice also nowadays reprehesents.

The first groups of works of the collection consisted in a small amount of donations and essays of the Academy students, while many of the most important paintings of the museum, originally made for a private destination, were acquired thanks to the generous support of important Venetian art collectors. Among these bequests made during all the XIX century, we can count the Girolamo Molin donation (1816), the Felicita Renier donation and the large bequest - consisting in 188 paintings - made by Girolamo Contarini in 1838. Also some important purchases increased the collection: the collection of drawings – among these, there was also the famous Vitruvian man by   Leonardo da Vinci - of Giuseppe Bossi entered the museum in 1822 and in 1857 the Austrian emperor Francis Joseph bought the painting of the Manfrin collection.

The connection between the Accademia Galleries and Venice itself is deep: its rooms show some masterpieces coming from the most important churches and public buildings of the city. In some cases, the paintings exposed inside the museum are the only surviving testimony of convents and monasteries suppressed during the Napoleonic time. The visit to the city of Venice is in some ways an extention if the visit to the museum and vice versa.

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Le Gallerie dell'Accademia di Venezia costituiscono, con la Pinacoteca di Brera di Milano e la Pinacoteca NAzionale di Bologna, uno dei casi di musei ottocenteschi più importanti e significativi all'interno del panorama italiano.

Con le soppressioni delle magistrature pubbliche e delle congregazioni religiose veneziane alla fine del XVIII secolo, una grande quantità di opere d'arte venne confiscata da palazzi pubblici ed edifici di culto. Molti importanti dipinti di scuola veneziana eseguiti tra il XIV ed il XVIII secolo vennero collocati all'interno del complesso della Carità, nuova sede dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo una serie di lavori di adeguamento degli edifici e degli ambienti, conclusi nel 1811 e attuati dall'Architetto Giannatonio Selva, fu per la prima volta aperta al pubblico - anche se soltanto per un breve periodo - nel 1817, con grande afflusso di visitatori.

Per incrementare le collezioni, in modo da assicurare agli allievi un panorama figurativo adeguato a un'istruzione artistica completa, furono attuati inizialmente tentativi di acquisto di opere rappresentative delle maggiori scuole pittoriche italiane e straniere. Dalla fine del XIX secolo in poi, decaduto l'interesse didattico, si preferì privilegiare la produzione pittorica veneta, dando vita a quella grande, uniforme raccolta dei capolavori della scuola veneta e veneziana che il museo rappresenta oggi. I primi nuclei delle collezioni erano costituiti da un piccolo numero di opere, doni e saggi degli allievi, mentre alcuni fra i più prestigiosi quadri delle Gallerie, in origine destinati all'arredo privato, sono stati acquisiti grazie alla generosità di illustri collezionisti veneziani. Tra questi si susseguirono, nella prima metà del XIX secolo, il lascito di Girolamo Molin (1816), la donazione di Felicita Renier e la cospicua donazione di Girolamo Contarini, con la quale, nel 1838, venivano devoluti alle Gallerie ben 188 dipinti.  Importanti acquisti incrementarono poi, fin dalla prima metà dell'Ottocento, il nucleo originario delle raccolte. Tra questi si ricordano l'acquisizione, nel 1822, della collezione grafica di Giuseppe Bossi - che includeva fogli di Leonardo tra cui il celeberrimo Uomo vitruviano - e l'acquisto, da parte dell'imperatore Francesco Giuseppe nel 1857, di fondamentali dipinti della Galleria Manfrin.

Il legame delle Gallerie dell'Accademia con la città di Venezia è profondo: le sale custodiscono infatti alcuni dei massimi capolavori provenienti da chiese o scuole o magistrature pubbliche. In alcuni casi, poi, le opere esposte alle Gallerie sono l'unica testimonianza sopravvissuta di complessi conventuali demoliti nel periodo napoleonico. La visita alla città è dunque un prolungamento necessario alla visita alle collezioni, e viceversa.

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INTERO EURO 12, RIDOTTO MINORI DI 25 ANNI 2 EURO 
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