MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FRATTA POLESINE

http://daticultura.regione.veneto.it/data/veneto/cbcv/museum/11302 <http://daticultura.regione.veneto.it/onto/veneto/cbcv/Museo>

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It was in 1554 that the Venetian noble Francesco Badoer asked the already famous architect Andrea Palladio to plan and construct a palatial residence near Fratta. Villa Badoer became soon the evident symbol of the prestige and economic power of the Venetian count in the Polesine territory. The National Archaeological Museum of Fratta Polesine, inaugurated in 2009 on February 21st, is located in the architectural complex of Villa Badoer. The selection of artefacts on display is the result of several decades of systematic archaeological investigation and field walking in the territory where once flowed the Po. These materials are dated from the Final Bronze Age to the beginning of the Iron Age. The most important set of findings comes from the site of Frattesina and its cemeteries, Narde and Fondo Zanotto. Putting an archaeological museum into a so significant monumental building has required a reflection on how to combine the functional aspects of the museum along with the respect for the building itself. The museum display, using the available spaces discretely, accompanies the visitors along a path supplemented with archaeological and environmental guidance that allow a correct observation of the artefacts. Every room develops a specific theme where the almost one hundred showcases have been designed with different forms and sizes according to the finds up to be displayed. The prehistoric site of Frattesina was discovered in 1967, following deep ploughing and earth removal in the fields. In the 1968 the first sounding began and was followed by several systematic campaigns of excavation, concentrated above all in the western and eastern sectors of the ancient village. In the locality named Fondo Zanotto, situated only 500 metres to the east of the settlement, the first cemetery was found in 1977; whilst at Narde, 700 metres to the north of the village, a second sepulchral area was found in 1985. Recently, in 2004, close to the cemetery of Narde, another area with similar function was excavated; it was thought to belong to the same burial area and was thus denominated Narde II.

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Il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, inaugurato il 21 febbraio 2009 presso le Barchesse della Villa Badoer, rappresenta l'esito di oltre 40 anni di ricerche in Polesine, in particolare per quanto riguarda la tarda età del bronzo. I materiali esposti, sicuramente tra i più considerevoli in ambito europeo, sono riconducibili ai villaggi che popolavano l'antico fiume Po tra il XII e il X secolo a.C.: il nucleo di manufatti più importanti riporta al villaggio di Frattesina e alle due necropoli ad essa correlate rinvenute in località Narde e Fondo Zanotto. Il percorso museale si apre (sale I e II) con una presentazione dei principali siti del bronzo finale del territorio veneto (Treviso, Montagnana, Gazzo Veronese, Veronella, Garda); segue quindi un approfondimento degli insediamenti lungo l'antico ramo del Po nell'età del bronzo recente (Larda di Gavello e Castelnovo Bariano) e finale (Mariconda di Melara e Villamarzana). Infine viene analizzato l'ambiente come doveva presentarsi all'epoca e la fauna che lo popolava. La sala III, al piano terra, offre al visitatore una panoramica sulla vita e sulle attività che gli abitanti di Frattesina svolgevano durante la tarda età del bronzo. Sono descritte le principali attività di sussistenza legate alla preparazione e cottura dei cibi (forni e ollette), la filatura (fuseruole e rocchetti in ceramica), la tessitura, il gioco e gli elementi cultuali. Numerosi sono anche gli oggetti che testimoniano le attività di sussistenza quali l'agricoltura, la caccia e la pesca. Di notevole fattura risultano i manufatti riferibili alle attività artigianali, così elevate nel numero, da far pensare ad una produzione non solo finalizzata al fabbisogno interno della comunità, ma anche all'esportazione, a medio ed ampio raggio, certamente facilitata dalla presenza del Po.  Sono attestate la lavorazione del bronzo, del piombo e dell'oro, dell'argilla, del vetro (senza eguali nel panorama europeo), dell'osso animale e del corno di cervo. La presenza di materie prime di provenienza esotica (uova di struzzo, avorio e ambra) suggerisce che l'importazione di tali materie era volta alla loro trasformazione in oggetti di pregio per essere quindi immessi sul mercato. Di notevole rilevanza è il cosiddetto "Tesoretto", rinvenuto all'interno dell'abitato, costituito da diversi pettini in avorio, perline di vetro e ambra, ornamenti bronzei e un recipiente del medesimo materiale che li conteneva. Il primo piano del museo (sala IV) è interamente dedicato alle necropoli rinvenute nel Fondo Zanotto, a 500 metri dall'abitato di Frattesina, e in località Narde a 600 metri dall'abitato antico, sulla sponda opposta del fiume. Il rituale rappresentato è prevalentemente quello della cremazione, anche se non mancano esempi, rari, di deposizione nella nuda terra. Il corredo è costituito generalmente da un'urna contenente i resti del defunto e oggetti di ornamento. Solo due tombe, evidentemente riferibili a personaggi di rilevante ruolo politico, contenevano all'interno del corredo una spada in bronzo, una di esse con i ribattini in oro, generalmente non presente nei corredi coevi dell'Italia settentrionale. A conclusione dell'esposizione è stata realizzata una ricostruzione di un contesto funerario, composto da un tumulo e da due sepolture ad inumazione provenienti dalle necropoli. L'installazione è corredata da un video in computer graphic che rappresenta i momenti principali del rito funerario a Frattesina, dal trasporto della salma attraverso il Po, alla cremazione, alla sepoltura.

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11302 
INTERO 3 EURO; RIDOTTO 1,5 EURO  
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI FRATTA POLESINE 
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