Museo Vetrario di Murano

Il Museo vetrario di Murano è in assoluto uno dei più importanti al mondo per la ricchezza e la qualità delle sue collezioni, che consentono un'ampia visione sull'arte vetraria veneziana e che comprendono anche un'interessante raccolta di vetri di epoca romana.

Quest'ultima deriva dal raggruppamento di tre differenti nuclei di materiali archeologici: le raccolte originariamente custodite nel Museo di San Donato di Zara, la Collezione Loewy ed i reperti di una tomba rinvenuta a Salizzole (Verona). I materiali, di proprietà statale, sono in gran parte esposti.

Nel corso del 1932 vennero consegnati al Museo Vetrario i 64 pezzi che componevano la Collezione Loewy e i 10 esemplari che appartenevano al corredo della tomba di Salizzole.
 

L'approdo a Venezia dei vetri e, più in generale, del materiale archeologico zaratino di San Donato è il risultato finale di un lungo iter diplomatico ed amministrativo legato alle vicende della guerra: dopo una serie di rovinosi bombardamenti alleati, la città di Zara – parte integrante dello Stato Italiano sino alla Seconda Guerra Mondiale – venne occupata dall'armata jugoslava e successivamente divenne parte della Jugoslavia.
 

Per quanto concerne l'archeologia, prima della guerra, Zara rientrava territorialmente sotto la competenza della Soprintendenza delle Marche, degli Abruzzi e di Zara, con sede ad Ancona.
 

Nel 1948 una prima commissione mista italo-jugoslava aveva vagliato le 14 casse di reperti portate in salvo prima dell'occupazione della città. Solo il 15 settembre 1961 venne sancito l'accordo italo-jugoslavo per la restituzione dei beni culturali pertinenti alle terre orientali occupate dalla Yugoslavia: in cambio di 4 statue imperiali romane, già appartenenti alla collezione Cernazai di Udine, la Jugoslavia cedeva all'Italia il materiale archeologico del museo di Zara custodito a Venezia.

Il 28 marzo 1963 i vetri vennero assegnati in deposito al Museo Vetrario di Murano mentre il restante materiale archeologico venne affidato al Museo Archeologico Nazionale della città lagunare.
 

La Collezione comprende 480 oggetti, di cui si è perso il contesto tombale e la località di provenienza nella maggior parte dei casi. Nonostante ciò, alcune indicazioni sono state ricavate dalle vecchie pubblicazioni e dagli archivi della Soprintendenza.

Per esempio, in un articolo del 1932 ( TITOLO ), il Marconi ribadisce che "... buona parte dei vetri di Zara, specie quelli raccolti nei tempi piů lontani, è giunta in Museo sciolta dai nessi tombali... le molte centinaia di vetri del museo di Zara provengono quasi integralmente da due soli centri abbastanza vicini l'uno all'altro; la stessa Zara, la romana Jadera e Nona, l'antica Aenona; e quasi tutti vennero rinvenuti nelle necropoli delle due città... esplorate saltuariamente e senz'ordine, tranne che negli ultimi anni quella di Zara (riferimento agli scavi del Valenti del 1928 a Zara in loc. alla Madonnina e in loc. Casali).

Tutte queste fonti spingono a credere che verosimilmente i vetri del Museo di San Donato provengano in gran parte dalle necropoli di Nona e Zara.

Una questione particolarmente rilevante, già posta agli studiosi italiani ed estesa, negli ultimi anni, anche a quelli croati (Zara dopo l'occupazione jugoslava ha seguito le vicende storiche della Dalmazia, finendo incorporata nel corso degli anni '90 nel neonato stato croato), riguarda la possibilità che i numerosi vetri rinvenuti nella Dalmazia occidentale fossero stati importati da altre aree dell'Impero o appartenessero ad una produzione locale o, quantomeno, adriatica (da Aquileia a Spalato): al momento risulta più attendibile la seconda ipotesi riconducendo tali vetri a centri produttori più lontani che, per lavorazione, decorazione o qualità, possono trovarvi dei confronti puntuali.

I materiali romani esposti presso il Museo Vetrario di Murano costituiscono una raccolta di grande interesse, che comprende, oltre ai soliti tipi legati alla quotidianità, anche forme piuttosto inusuali per l'area veneta e singoli pezzi di indubbia eleganza.

Ultimo aggiornamento: 12-03-2024