Trame di Natura e Arte: Giardino Giusti

Verona, Via Giardino Giusti, n° 2
Orari: luglio- agosto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo accesso ore 19.00)
giugno-settembre tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo accesso ore 18.00)
Tel. +39 0458034029
info@giardinogiusti.com
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Situato nel cuore di Verona nel quartiere storico di Veronetta, il Giardino Giusti è considerato uno degli esempi più interessanti di giardino all’italiana. La sua nascita risale alla fine del 1300, quando la famiglia Giusti si trasferì dalla Toscana a Verona stabilendo in quest’area la propria attività di tintura della lana. Verso la fine del XVI secolo lo spazio venne convertito in un palazzo di rappresentanza abitato fino ai primi anni del '900 e fu realizzato il grande giardino all'italiana che ha reso celebre questo luogo in tutto il mondo. 

Il Giardino è tuttora mantenuto all’antica e vi si nota ancora la presenza di tutti gli elementi di moda nei giardini del Cinquecento: vasi con agrumi, statue mitologiche, fontane, la cedraia, grotte, il mascherone, reperti romani e una loggetta dove sostare per ammirare il panorama. Da un punto di vista architettonico si compone di tre sezioni diverse tra loro. Una parte bassa e pianeggiante caratterizzata da una divisione geometrica, richiama l'ordine ottenunto grazie all'intervento architettonico dell’uomo.  É ripartita in 9 quadrati con stanze simmetriche, aiuole di bosso e statue mitologiche.  L'asse principale è il viale di cipressi che porta alla grotta e al mascherone lasciando a destra il labirinto e a sinistra il parterre all’italiana, il giardino di agrumi e la cosiddetta “vaseria”.  C'è poi una una sezione intermedia naturale e selvaggia con una fitta vegetazione e suggestivi giochi di luci, ombre e prosettive.  Infine, la parte più alta che permette, una volta compiuto il percorso boscoso e salita la scala a chiocciola, di godere di una splendida vista sul paesaggio circostante. 

Il Giardino Giusti fu meta di celebri personaggi: nobili,  teste coronate,  poeti, musicisti e intellettuali.  Tra gli illustri visitatori: Cosimo III, Charles de Brosses, Mozart, Goethe,  Addison, Evelvyn, Ruskin, l’Imperatore Giuseppe II,  il Re Carlo Felice di Sardegna e lo Zar Alessandro di Russia.

Palazzo Giusti, che si apre con una corte a teatro sul giardino, è in stile sanmicheliano e si articola in numerose sale e saloni di diverse epoche che vanno dal ‘500 al ‘700. In alcune stanze si possono ammirare gli affreschi settecenteschi di Francesco Lorenzi, allievo di Giambattista Tiepolo. 

Nel palazzo e nel giardino viene inoltre conservata un’importante collezione di reperti antichi, alcuni risalenti all’epoca romana, denominata Collezione Molin Giusti. 

PUNTI DI INTERESSE 

  • Piano nobile del Palazzo suddiviso in due grandi appartamenti e un salone centrale per ricevimenti.  Nell'appartamento est i soffitti sono stati affrescati nel 1721 da Louis Dorigny,  mentre nell'appartamento ovest vi sono gli affreschi di Francesco Lorenzi, allievo di Giambattista Tiepolo, del 1766
  • Corte d’onore, cinta da mura con merli a coda di rondine che ricordano l’origine ghibellina della famiglia Giusti.  Nell'atrio e nella corte venivano allestite rappresentazioni teatrali. Celebre quella del 1581 dell'Aminta,  favola pastorale di Torquato Tasso.  Questi luoghi ospitavano anche gli intrattenimenti musicali dell’Accademia Filarmonica
  • Cipresso di Goethe, albero di oltre 600 anni, citato nel “Viaggio in Italia” del 1817 da Wolfang Goethe che ebbe occasione di ammirarlo nel 1786
  • Epigrafi e frammenti archeologici raccolti da Agostino Giusti (1548/1615), uomo colto appassionato di molte discipilne
  • Labirinto ridisegnato da Luigi Trezza nel 1786, tutt’oggi percorribile
  • Parterre alla francese, realizzato nell’attuale disegno nel 1765 con la collocazione di 5 statue di divintà olimpiche dello scultore veronese Lorenzo Muttoni: Diana, Venere,  Atalanta,  Apollo e Adone
  • Cinta muraria di epoca comunale (XII secolo), risalente al primitivo tracciato a Teodorico re degli Ostrogoti (454-526).  Vi sono 3 nicchie con le statue pagane di Bacco, Cerere e Venere (oggi scomparsa)
  • Grotta con facciata architettonica cinquecentesca, parete di fondo un tempo rivestita di specchi e pareti laterali decorate da affreschi. Sulla volta rimangono elemneti dell'antica decorazione formata da conchiglie, coralli, madreperle e spugne
  • Orrido con rupe: è la roccia che incombe sui visitatori
  • Bosco sacro, creato artificialmente con allori e tassi e un sottobosco di sempreverdi
  • Padiglione, costruito con colonnine di recupero trecentesche. C'è un passaggio nascosto che conduce alla Galleria verde
  • Grotta-cappella, datata 1591
  • Torre con una scala a chiocciola segreta scavata nella roccia per salire nel giardino superiore, contiguo alle mura scaligere del XIV secolo
  • Mascherone-belvedere, attribuito a Bartolomeo Ridolfi, predisposto per emettere dalla bocca lingue di fuoco e fumo al fine di stupire i visitatori

Testi in parte concessi da Giardino Giusti e in parte rielaborati dal sito ufficiale di Giardino Giusti

Ultimo aggiornamento: 21-07-2022