Musikè: KIBBUTZ CONTEMPORARY DANCE COMPANY 2

Musikè è la rassegna di musica, teatro e danza promossa e organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Spettacoli improntati al dialogo tra le arti, che vedono alcuni degli artisti più prestigiosi del panorama nazionale e internazionale esibirsi a Padova e Rovigo.

KIBBUTZ CONTEMPORARY DANCE COMPANY 2 in Who Am I

Prima regionale – Unica data in Veneto

Who Am I, nuovo lavoro di Léa Bessoudo Greck per KCDC 2, è un’esplorazione introspettiva: chi siamo noi veramente, una volta che tutte le definizioni esterne vengono eliminate? Il movimento è fondamentale nel nostro processo di sviluppo dell’identità, fin dal primo istante di vita. Usando il movimento, possiamo espandere il nostro pensiero ed esplorare questo sconosciuto chiamato “Io”.

KCDC

Fondata nel 1973 da Yehudit Arnon, sopravvissuta dell’Olocausto, Kibbutz Contemporary Dance Company (KCDC) è una delle principali compagnie di danza contemporanea al mondo. La compagnia si identifica con il lavoro dell’iconico coreografo Rami Be’er, che ha dato a KCDC un’impronta unica e originale. KCDC 2 è nata come seconda compagnia nel 1994 con l’intento di creare una Youth Company, per coltivare i futuri talenti della compagnia principale e al tempo stesso per portare la danza contemporanea davanti al pubblico più giovane. Oggi KCDC 2 è composta da 14 danzatori di assoluta eccellenza ed è attiva su scala internazionale con un entusiasmante repertorio composto sia da lavori di Rami Be’er che da creazioni di brillanti giovani coreografi, come Léa Bessoudo Greck e la sudcoreana Su Jeong Kim.

RAMI BE’ER

Nato nel 1957 da una famiglia di sopravvissuti dell’Olocausto, è direttore artistico della Kibbutz Contemporary Dance Company dal 1996. I suoi genitori emigrarono in Israele nel 1948 con il gruppo che fondò il Kibbutz Ga’aton nella Galilea occidentale, nel Nord di Israele, un’oasi dove fin dai primi anni Settanta del secolo scorso è sorta la “casa” della compagnia: il fiorente e imponente International Dance Village. Be’er è stato educato nel “sistema collettivo” del Kibbutz Ga’aton, a contatto con un ambiente intriso di cultura, arte e musica. Nel 1977, prima del suo reclutamento, fu ammesso come ballerino in una compagnia militare, ma preferì arruolarsi come soldato combattente. Al suo congedo, nel 1980, Be’er si unì alla compagnia di danza contemporanea del Kibbutz come ballerino e nel 1987 fu nominato coreografo residente della Kibbutz Contemporary Dance Company, di cui poi diventerà direttore artistico. Nel corso della sua carriera Rami Be’er ha creato oltre 50 opere di danza per compagnie come Batsheva Dance Company, Hungarian National Ballet, New Danish Dance Theater, Staatsballett Berlin, Croatian National Ballet Theatre, Reykjavik National Ballet. I suoi lavori hanno ricevuto unanimi riconoscimenti e premi sia in Israele che all’estero, in particolare il suo capolavoro, Aide Memoire, basato sulla memoria vivente dell’Olocausto. Sotto la sua direzione la KCDC è diventata un pilastro della danza contemporanea, ambasciatrice ufficiale della cultura israeliana nel mondo.

Direzione artistica Rami Be’er
Coreografia Léa Bessoudo Greck
Light Design Léa Bessoudo Greck, Lior Cohen
Costume Design Gaëlle Van Lierde
Sound Editing Eyal Dadon
Sound Design Léa Bessoudo Greck
Fotografia Michal Vach

Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti.

Le prenotazioni apriranno alle ore 17.30 di venerdì 13 ottobre. Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. I posti si intendono prenotati, non assegnati. L’assegnazione avviene a riempimento, secondo l’ordine di arrivo.


Dettagli

Date

  • Il: 17/10/2023
    • Martedì: 21:00

Location

Teatro Sociale

Indirizzo

Piazza G.Garibaldi, 14

Comune

Rovigo

Provincia

RO

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Teatri

Teatro Sociale di Rovigo

Il Teatro Sociale venne eretto fra il 1817 ed il 1819, rispecchiando la convinzione dell'epoca che considerava il melodramma come il genere di spettacolo meritevole della massima considerazione. All'epoca della costruzione del Teatro Sociale, in questo genere di spettacolo, Rovigo aveva già una tradizione più che secolare. Il primo documento di un melodramma allestito a Rovigo risale al 1683: lo spettacolo fu ospitato nella sala della Loggia dei Notai, visto che il primo teatro in città venne edificato, per iniziativa di Celio Campagnella, nel 1694. A dispetto della relativa scarsità di popolazione e della oggettiva scarsità di ricchezza, il melodramma a Rovigo dovette incontrare un notevole favore, se presto in città divennero normali tre stagioni d'opera all'anno, la più importante delle quali si teneva in autunno, in coincidenza con la fiera. Pochi anni dopo il Campagnella, fu costruito dai Manfredini un altro teatro più grande, passato poi ai Venezze e successivamente ai Roncale, il quale rimase attivo fino all'inizio del XIX sec., quando, risultando ormai insufficiente per il costante incremento di pubblico, fu deciso di costruire un terzo e più grande teatro. Nel 1816 venne costituita la Società del Teatro che, nel luogo dove fino al 1809 sorgeva il piccolo convento di S. Maria dei Battuti demolito in seguito alla soppressione napoleonica, individuò l'area più adatta alla costruzione di un nuovo teatro. Il teatro si sarebbe trovato ubicato su una piazza, in quanto anche la chiesa di S. Giustina era stata abbattuta. Per il progetto la Società del Teatro si rivolse a Sante Baseggio. L'ingegnere rodigino vantava una certa esperienza nello specifico campo della progettazione teatrale, avendo restaurato il Teatro Roncale e partecipato al concorso per la Fenice di Venezia con un progetto che, pur non risultando vincitore, era stato tra i più apprezzati. Baseggio elaborò un primo progetto che fra l'altro prevedeva due aperture ad arco ai lati del portico centrale, aperture destinate all'accesso delle carrozze. Ma parve più opportuno recuperare quegli spazi esterni ai servizi interni del teatro: fu quella la variante più significativa del secondo progetto rispetto al primo, ma anche numerosi dettagli vennero rivisti, conferendo all'insieme una maggiore vivacità complessiva. Il Teatro della Società, questo il nome originale, aprì al pubblico, in senso assoluto, la sera del 3 marzo del 1819 con "L'ombra di Fetonte, ossia l'omaggio della riconoscenza rodigina" di Sante Campioni, in occasione della visita a Rovigo dell'Imperatore Francesco I d'Asburgo. L'inaugurazione ufficiale si tenne il 26 aprile 1819, all'avvio della prima stagione, con la rappresentazione "Adelaide di Borgogna", appositamente composta da Pietro Generali, il musicista italiano allora considerato secondo solo a Rossini, ed interpretata da tre dei più famosi cantanti del momento, Violante Camporesi, Claudio Bonoldi e Giuseppe Fioravanti. Il Teatro venne restaurato per la prima volta nel 1858, sotto la presidenza del cav. Antonio Gobbatti; i lavori riguardarono l'intero edificio, il palcoscenico, le decorazioni della sala, il riscaldamento e l'introduzione dell'illuminazione a gas. Ma quello che vediamo oggi e che, illuminato a giorno, fa bella mostra di sè durante le stagioni liriche e di prosa, nobilitando la già bella Piazza Garibaldi, non è propriamente il Teatro costruito da Sante Baseggio. Un incendio, infatti, distrusse nella notte tra il 21 e 22 gennaio 1902 la bella sala del Baseggio, costruita prevalentemente di legno per le esigenze dell'acustica, e ciò che ne rimane sono solo la facciata ed il ridotto. Il Teatro venne ricostruito in due anni. Il progetto, fornito dall'ingegnere padovano Daniele Donghi, mantenne la parte anteriore del precedente edificio, rimasta praticamente indenne, con la bella facciata neoclassica ed il fastoso foyer decorato con gradevoli pitture. Per la sala l'architetto sperimentò, fra i primi, l'uso del cemento armato per una destinazione così particolare; il risultato, dal punto di vista dell'acustica, fu senz'altro felice. Grazie alla decorazione del padovano Giovanni Vianello, semplice, elegante ed ottenuta principalmente con mezzi pittorici, il teatro rodigino è tra i primi del Veneto ad adottare i nuovi canoni dello stile liberty. Il nuovo Teatro Sociale fu inaugurato da Pietro Mascagni, che vi diresse la propria "Iris" il 12 ottobre 1904 . Ripresa dunque l'attività, il Teatro di Rovigo seppe tenere alto il prestigio conquistato, pur affrontando momenti di grave crisi. La scarsità delle risorse finanziarie impedì, in genere, di scritturare interpreti affermati, impegnando gli organizzatori ad individuare giovani sicuramente promettenti; per questi motivi il Sociale può vantare di aver tenuto a battesimo due dei maggiori cantanti del nostro secolo: Beniamino Gigli e Renata Tebaldi. Nel corso degli anni l'evoluzione delle esigenze culturali rese sempre più impegnativo l'allestimento degli spettacoli, cosicché solo l'intervento pubblico poté garantire realizzazioni dignitose. Per questo il Teatro Sociale, inserito nel ristretto novero dei "Teatri lirici di tradizione" nel 1967, fu, alla fine, rilevato dall'Amministrazione Comunale che dal 1964 ad oggi, oltre a curarne il radicale restauro, provvede alla sua gestione diretta affidata all'Assessorato alla Cultura e Spettacolo. Oggi, oltre alla stagione lirica e di balletto, il Sociale ospita un'affermata e seguitissima stagione di prosa, una stagione concertistica e numerose altre iniziative di spettacolo rivolte anche a favore dei giovani. La collaborazione con consulenti di provata esperienza e di grande conoscenza dei singoli generi di spettacolo garantisce da sempre la qualità degli spettacoli sotto il profilo artistico.Si possono effettuare visite guidate al Teatro Sociale di Rovigo dal lunedì al venerdì  concordando modalità e orari con l'ufficio promozione e immagine. (...)