Sacrario Militare di Cima Grappa VI

Uno dei principali sacrari del primo conflitto mondiale sorge sulla vetta del Monte Grappa, ridisegnandone il profilo con un magniloquente intervento architettonico, decretato in epoca fascista, sotto il commissariato speciale del generale Ugo Cei, per riunire le sepolture di un enorme numero di caduti della Grande Guerra, fino ad allora dislocate in diversi punti del Massiccio.

Progettato dall’architetto Giovanni Greppi, con la collaborazione dello scultore Giannino Castiglioni, ed eretto tra il 1932 e il 1935, il Sacrario Militare è costituito da una serie di gradoni semicircolari, che si sviluppano sul pendio, dalla Strada Cadorna verso la cima, sfruttando la naturale pendenza del terreno. Elementi architettonici caratterizzanti sono il motivo del bugnato irregolare e i loculi ‘a colombario’, destinati a ospitare le salme dei caduti: il modello, unitamente all’uso della pietra viva e del bronzo per le chiusure dei loculi, vuole richiamare la classicità romana, fortemente amata dalla committenza fascista. Vi riposano i resti di 22.910 soldati, così disposti: il settore nord è occupato dall’ossario austroungarico, con 10.295 morti, di cui 295 identificati; il settore sud ospita l’ossario italiano, con 12.615 morti, di cui 2.283 identificati. Collega i due ossari la cosiddetta Via Eroica, lunga 300 metri, con a lato i cippi recanti i nomi delle cime teatro di guerra. All’inizio della Via Eroica, a nord, si erge il Portale di Roma, una struttura progettata dall’architetto Alessandro Limongelli, offerta appunto dalla città capitale; in origine, vi fu collocato di fronte un colossale gruppo scultoreo di mano del Castiglioni, L’Italia fascista che protegge il Fante, poi rimosso, in linea con la tendenza sviluppata dal regime a minimizzare, se non addirittura escludere, la presenza delle arti figurative nei sacrari, lasciando solo alle pure forme architettoniche il compito di celebrare una memoria sempre più ‘idealizzata’. Al centro dell’ossario italiano sorge il sacello della Madonna del Grappa, unica presenza a carattere religioso, dettata dal rispetto di un illustre intervento anteriore: la statua posta all’interno è quella della Vergine Ausiliatrice, collocata sulla vetta ben prima della guerra, il 4 agosto 1901, dall’allora patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, che sarebbe poi divenuto papa con il nome di Pio X. Ogni anno, la prima domenica di agosto, una solenne cerimonia civile, religiosa e militare commemora l’inaugurazione del Sacello, in ricordo dei caduti italiani e stranieri della Grande Guerra, come di quelli del rastrellamento nazi-fascista ivi occorso durante il secondo conflitto mondiale, nel settembre 1944, e insieme dei caduti di tutte le guerre.


Gloria a voi soldati del Grappa

22.910 caduti

Percorsi in cui la tappa è presente

Sacrari della Grande Guerra nel  Veneto
Percorso culturale

Sacrari della Grande Guerra nel Veneto

Un invito a scoprire o riscoprire un suggestivo pellegrinaggio della memoria, nel territorio veneto, in alcuni luoghi e contesti di grande intensità, attraverso testimonianze importanti sotto il profilo storico e architettonico, esemplari per il forte messaggio di pace, di unione e di fratellanza tra i popoli che a essi è affidato per sempre.