BIBLIOTECA DI AMERICANISTICA, IBERISTICA E SLAVISTICA

Orario

Lunedì: 09:00 - 14:00 14:00 - 18:00
Martedì: 09:00 - 14:00 14:00 - 18:00
Mercoledì: 09:00 - 14:00 14:00 - 18:00
Giovedì: 09:00 - 14:00 14:00 - 18:00
Venerdì: 09:00 - 14:00 14:00 - 18:00

Dettagli

Codice Isil

IT-VE0183

Codice Sbn

VEAAM

Indirizzo

PALAZZO CA' BERNARDO DORSODURO, 3199, 30123, VENEZIA, VE

Telefono

0412349411

Ente Appartenenza

UNIVERSITÀ CA' FOSCARI VENEZIA

Tipologia Biblioteca

- RICONOSCIMENTO REGIONALE LR17/2019 / DRU - BIBLIOTECA DI DIDATTICA E RICERCA NELL'UNIVERSITA'

Reti Cooperazione

98 POLO SBN VEA

Museo correlato

GALLERIE DELL'ACCADEMIA

GALLERIE DELL'ACCADEMIA

Le Gallerie dell'Accademia di Venezia costituiscono, con la Pinacoteca di Brera di Milano e la Pinacoteca NAzionale di Bologna, uno dei casi di musei ottocenteschi più importanti e significativi all'interno del panorama italiano. Con le soppressioni delle magistrature pubbliche e delle congregazioni religiose veneziane alla fine del XVIII secolo, una grande quantità di opere d'arte venne confiscata da palazzi pubblici ed edifici di culto. Molti importanti dipinti di scuola veneziana eseguiti tra il XIV ed il XVIII secolo vennero collocati all'interno del complesso della Carità, nuova sede dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo una serie di lavori di adeguamento degli edifici e degli ambienti, conclusi nel 1811 e attuati dall'Architetto Giannatonio Selva, fu per la prima volta aperta al pubblico - anche se soltanto per un breve periodo - nel 1817, con grande afflusso di visitatori. Per incrementare le collezioni, in modo da assicurare agli allievi un panorama figurativo adeguato a un'istruzione artistica completa, furono attuati inizialmente tentativi di acquisto di opere rappresentative delle maggiori scuole pittoriche italiane e straniere. Dalla fine del XIX secolo in poi, decaduto l'interesse didattico, si preferì privilegiare la produzione pittorica veneta, dando vita a quella grande, uniforme raccolta dei capolavori della scuola veneta e veneziana che il museo rappresenta oggi. I primi nuclei delle collezioni erano costituiti da un piccolo numero di opere, doni e saggi degli allievi, mentre alcuni fra i più prestigiosi quadri delle Gallerie, in origine destinati all'arredo privato, sono stati acquisiti grazie alla generosità di illustri collezionisti veneziani. Tra questi si susseguirono, nella prima metà del XIX secolo, il lascito di Girolamo Molin (1816), la donazione di Felicita Renier e la cospicua donazione di Girolamo Contarini, con la quale, nel 1838, venivano devoluti alle Gallerie ben 188 dipinti.  Importanti acquisti incrementarono poi, fin dalla prima metà dell'Ottocento, il nucleo originario delle raccolte. Tra questi si ricordano l'acquisizione, nel 1822, della collezione grafica di Giuseppe Bossi - che includeva fogli di Leonardo tra cui il celeberrimo Uomo vitruviano - e l'acquisto, da parte dell'imperatore Francesco Giuseppe nel 1857, di fondamentali dipinti della Galleria Manfrin. Il legame delle Gallerie dell'Accademia con la città di Venezia è profondo: le sale custodiscono infatti alcuni dei massimi capolavori provenienti da chiese o scuole o magistrature pubbliche. In alcuni casi, poi, le opere esposte alle Gallerie sono l'unica testimonianza sopravvissuta di complessi conventuali demoliti nel periodo napoleonico. La visita alla città è dunque un prolungamento necessario alla visita alle collezioni, e viceversa. (...)