testa femminile / testa femminile (di divinità?) / II - inizio III d.C.

testa femminile (di divinità?)
La testa non riproduce nessun modello specifico e si spiega guardando alle esperienze riconducibili ad artisti attivi ad Atene nella prima metà del IV sec. a.C. (Cefisodoto, il primo Prassitele) e alla loro rielaborazione tardoellenistica. Probabilmente essa raffigura una divinità (Artemide, Afrodite, una Musa).Il viso dà infatti l’impressione di una certa rigidità e fissità dello sguardo, che vuole risultare altero e adatto a una dea.

Descrizione

Testa femminile ideale spezzata alla base del collo, presentata in posizione eretta e leggermente girata verso sinistra. Il volto ha una struttura molto possente, tanto che, per effetto delle gote tonde, delle mascelle solide e dello sporgere degli zigomi, ha una forma più rotonda che ovale. La donna ha un viso regolare e liscio, con bocca piccola e socchiusa, occhi grandi ma semiaperti, mento forte e poco pronunciato e una fronte eccezionalmente alta. Sulla fronte si nota una benda. La frangia è divisa dalla scriminatura in due bande ondulate e pettinate verso le tempie. Le ciocche del cranio insieme a quelle della frangia formano anche il piccolo chignon sulla nuca.

Dettagli

Tipologia

Beni Archeologici

Collocazione specifica

Complesso claustrale di S. Corona

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

VICENZA (VICENZA)

Materia tecnica

marmo greco (?)

Misure

cm 24

Definizione culturale

ambito culturale romano, produzione urbana

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